Settimana iniziata con la partenza, domenica 10 maggio, del cacciatorpediniere Kirisame verso il golfo dell’Oman dove andrà a rilevare il pari stazza Takanami sostituendolo nella missione di raccolta informazioni che la Marina militare di Tokyo sta compiendo nell’area.
In ambito politico, lo scorso fine settimana, una serie di persone note hanno manifestato il proprio disappunto verso la scelta dell’esecutivo di prolungare l’età pensionabile per i procuratori portandola da 63 a 65 anni. La decisione è considerata da molti (una petizione ha raccolto oltre 3 milioni di sottoscrizioni) come ad personam e diretta cioè a prolungare l’incarico del procuratore generale Hiromu Kurokawa, considerato prossimo ai conservatori.
Frattanto è emerso che nessun rapporto scritto è rimasto negli uffici del Ministero della Giustizia circa le discussioni che hanno portato il governo a fornire l’interpretazione autentica della norma che consentirà a Kurokawa di rimanere al proprio posto.
“Non possiamo tollerare che l’interpretazione sia portata avanti con la forza” ha dichiarato Yukio Edano per il Partito Costituzionale Democratico al termine di una riunione dei gruppi parlamentari dell’opposizione.
Aumentata, intanto per tutti, l’età nella quale è possibile andare in pensione. Il 12 maggio la Camera dei Rappresentanti ha approvato un disegno di legge di iniziativa governativa che consente di andare in pensione, volontariamente, a 75 anni di età contro i 65 (prolungabili al massimo a 70) attuali.
Per ogni mese nel quale si rimarrà al lavoro oltre i 65 anni, ammesso che qualche datore di lavoro accetti di tenere lavoratori anziani, l’assegno pensionistico aumenterà di circa lo 0,7% fino ad un massimo pari all’84%.
Innalzato da 280.000 a 470.000 yen il limite oltre il quale scatta una riduzione dell’assegno.
Nuova richiesta da parte delle autorità di Seul affinché siano eliminate le restrizioni all’esportazione verso la RdC di materiali per la produzione di semiconduttori.
“Entrambe le nazioni stanno attraversando tempi difficili a causa del Covid-19. Dato che su molti campi le due nazioni potrebbero cooperare speriamo che la vicenda sia affrontata il più presto possibile” si legge in un comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri della Corea del Sud.
Intanto i ministri della Difesa di Giappone, RdC e Stati Uniti terranno a breve una videoconferenza per fare il punto sulla cooperazione trilaterale nell’affrontare la Corea del Nord.
A Ginowan, nel contempo, si è tenuta l’11 maggio la tanto attesa ispezione sul sito, all’interno della base militare USA di Futenma, dal quale il 10 aprile scorso sono fuoriusciti 227.100 litri di liquido antincendio. L’ispezione, alla quale questa volta hanno partecipato anche tecnici della Prefettura di Okinawa, è volta alla ricerca di eventuali inquinanti nei suoli nonché delle cause che hanno portato all’incidente.
In ambito nucleare, l’Agenzia Regolatrice ha approvato le misure di sicurezza del sito di Rokkasho quale deposito per il combustibile nucleare spento. Toyoshi Fuketa, Presidente dell’Agenzia, ha dichiarato che “occorrerà molto tempo” prima che la centrale sia operativa.
A gestire l’impianto, che a pieno regime dovrebbe accogliere 800 tonnellate di combustibile nucleare atto a produrre il MOX (misto di plutonio ed uranio) sarà Japan Nuclear Fuel.
Nel contrasto al nuovo Coronavirus, lo stadio di Kashima è diventato l’11 maggio un centro per i test in macchina (e cioè quelli nei quali la persona che vi si sottopone non scende dall’auto) di tipo PCR.
Secondo un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford il Sol Levante ha fino ad ora effettuato pochi test: 2,42 ogni mille abitanti (al 6 maggio) contro i 38,22 dell’Italia, i 23,52 degli Stati Uniti ed i 12,54 della Corea del Sud.
Una nuova tipologia di test veloce (che impiega dai 15 ai 30 minuti) è stato approvato mercoledì scorso dall’esecutivo. Il test è stato realizzato da Fujirebio la quale ha dichiarato una potenzialità produttiva pari a 200.000 unità a settimana.
Per ciò che concerne la ricerca degli anticorpi, lo scorso venerdì, il ministro Kato ha affermato che il prossimo mese saranno effettuati test specifici su 10.000 persone al fine di comprendere meglio il tasso di mortalità del morbo. Un recente test similare ha ipotizzato la presenza di anticorpi nello 0,6% della popolazione di Tokyo (anche se il test, condotto dal Centro di Ricerca per le Scienze Avanzate e la Tecnologia dell’Università di Tokyo, ha riguardato appena 500 persone) e dello 0,4% nelle Prefetture di Fukushima, Miyagi, Iwate, Aomori, Akita e Yamagata.
Intervenendo in Camera dei Rappresentanti lunedì scorso il premier Abe ha confermato le voci circa l’eliminazione dello stato di emergenza nelle Prefetture meno colpite dal virus. Di “molte” prefetture ha parlato anche il ministro alla Rivitalizzazione Economica Nishimura intervenuto nel corso della stessa seduta.
Lo stato di emergenza, ancorché nella forma piuttosto blanda applicata nel Sol Levante e descritta in queste settimane, è stato infine cancellato per 39 delle 47 Prefetture del Paese.
Rimangono valide le disposizioni emergenziali per Tokyo, Osaka, Kyoto, Saitama, Hokkaido, Kanagawa, Hyogo e Chiba.
“Il momento nel quale allenteremo la vigilanza sarà quello nel quale l’infezione si diffonderà” ha però messo in guardia il premier invitando la popolazione delle Prefetture più colpite ad astenersi dal frequentare bar, ristoranti ed altri luoghi chiusi.
“Annullando la dichiarazione di emergenza il numero di persone infette potrebbe aumentare di nuovo drasticamente e potrebbero prodursi seconde e terze ondate. Va evitato il collasso del sistema ospedaliero ed in caso di emergenza non si deve esitare a ridichiarare lo stato di emergenza” ha affermato il leader del PCD Edano il quale ha sottolineato l’assoluta esigenza di maggiori test per “rilevare precocemente ed isolare” le persone infette al fine di mantenere un numero di contagi pari o inferiore a 0,5 ogni 100.000 abitanti.
“È importante che la gente non viaggi al fine di prevenire la diffusione del virus” ha comunque raccomandato Kamon Iizumi, Governatore di Tokushima, preoccupato come gli altri vertici delle Prefetture che la rimozione dello stato di emergenza su alcune aree spinga molta gente a viaggiare da una Prefettura all’altra.
Elevato martedì scorso il livello di allerta per 13 nazioni. Due giorni dopo altre 12 nazioni sono state inserite nella lista di quelle con livello di allerta 3. Con queste disposizioni sono 100 i Paesi verso i quali si sconsiglia ogni viaggio e si vieta ogni ingresso.
“Gli operatori economici saranno i primi a poter entrare quando le restrizioni agli ingressi saranno tolte” ha assicurato il ministro Motegi.
Esteso di tre mesi il visto per gli stranieri che si trovano attualmente nell’Arcipelago.
In settimana i parlamentari dell’opposizione hanno anche udito il Ministero della Giustizia e l’Ufficio Immigrazione circa episodi di repressione violenta degli immigrati irregolari avvenuti lo scorso 25 aprile.
Moltissime le richieste di nuove password al sistema “My number” e le difficoltà incontrate dai cittadini che proprio attraverso quel codice (associato ai contributi pensionistici) possono richiedere il contributo da 100.000 yen deliberato dall’esecutivo.
I centri medici mettono intanto in guardia circa i rischi che l’uso della mascherina possono comportare nei caldissimi mesi estivi.
“Dato che indossando la mascherina i respiri sono più frequenti, sono da evitare gli sforzi quando la si indossa” ha raccomandato Noriyuki Koibuchi dell’Università di Gunma.
Yuichiro Tamaki, Presidente del Partito Democratico per il Popolo, ha bacchettato l’11 maggio il ministro della Salute Katsunobu Kato il quale aveva affermato di non aver notato che il numero di morti da Covid-19 a Tokyo era stato rivisto da 19 a 171 (il dato è stato aggiornato dal Ministero che ha iniziato a cercare i rapporti sui siti internet delle Prefetture dato che queste spesso non li inviavano).
“Non lo so perché non ho visto i rapporti” ha affermato il titolare del dicastero rispondendo ad un’interrogazione del parlamentare.
“Al fine di decidere dove togliere lo stato di emergenza è importante esaminare quanti test sono stati effettuati e quale è il tasso di casi positivi così come i mutamenti nel numero di infettati e di morti. Se il centro dell’amministrazione non ha raccolto informazioni accurate le decisioni prese dallo Stato saranno tutte giuste?” ha affermato Tamaki.
Un sistema per lo scambio di informazioni atto soprattutto a verificare la disponibilità dei posti negli ospedali sarà lanciato a breve dal Ministero.
Il virus sta mettendo anche a rischio l’educazione degli studenti stranieri i quali si trovano privi di quei servizi di doposcuola, spesso condotti da personale volontario, che ne assicuravano il supporto negli studi. Il rischio maggiore è che quando riapriranno le scuole molti alunni si troveranno indietro soprattutto nell’apprendimento della lingua giapponese.
Problemi enormi anche quelli vissuti dagli studenti e dai ricercatori universitari che stanno affrontando la chiusura delle biblioteche.
In chiusura di settimana il Giappone ha aderito all’appello dell’Unione Europea per un’inchiesta in seno all’OMS circa la risposta iniziale fornita dall’organismo ONU alla pandemia.
“Questa malattia ha avuto un impatto devastante sul mondo intero e le informazioni vanno condivise tra le nazioni in maniera libera, trasparente e rapida al fine di evitare una diffusione ancora più veloce della stessa” ha affermato il ministro Motegi in parlamento aggiungendo dunque al tema della risposta fornita in passato anche un invito per il futuro.
In economia, il Governatore della Banca del Giappone Kuroda ha sottolineato in apertura di settimana l’urgenza di misure a sostegno delle attività economiche.
“Il compito la cui priorità è più alta è al momento quello di prevenire la bancarotta delle aziende e di proteggere i livelli occupazionali attraverso l’erogazione di fondi sufficienti in termini di finanziamento alle imprese” ha dichiarato un membro del Tavolo Direttivo della BOJ.
Secondo quanto reso noto dall’istituto guidato da Kuroda i prezzi di aprile sono scesi del 2,3%: gran parte del dato è frutto del crollo del prezzo del petrolio.
Il governo, stando a quanto dichiarato dal premier giovedì scorso, starebbe elaborando un secondo pacchetto di interventi economici. Tra le misure è previsto un aumento di circa 15.000 yen del contributo destinato alle aziende che hanno chiuso affinché non licenzino i dipendenti, nonché l’estensione del contributo una tantum da 100.000 yen per 400.000 studenti universitari che hanno perso il proprio impiego a tempo parziale. Il secondo provvedimento è stato richiesto con forza dall’opposizione che ha considerato il primo decreto come confuso e non pienamente rispondente alle esigenze del Paese.
Le preoccupazioni più forti sul fronte occupazione riguardano i 22 milioni di lavoratori precari ed a tempo parziale (il 40% della forza lavoro del Paese) ed in particolare i 1.400.000 lavoratori interinali.
“Se le chiusure temporanee delle attività nonché la limitazione alle uscite delle persone dovessero proseguire avremo forti conseguenze negative sull’occupazione, più ampie di quando avvenne con la crisi di Lehman Brothers” ha affermato Nobuyuki Shintani, segretario generale dell’Istituto di Ricerca per l’Avanzamento delle Condizioni di Vita.
Al fine di attenuare l’impatto sull’occupazione Keidanren ha invitato le aziende che possono faro ad adottare una settimana lavorativa di quattro giorni.
I dati economici continuano intanto a peggiorare. A marzo l’indice sulle condizioni economiche del Paese è calato del 4,9%, il più importante calo dalla catastrofe naturale del marzo 2011.
Lo stesso mese il surplus ha registrato un -32,1% (in termini assoluti esso è stato di 1.970 miliardi di yen).
Le esportazioni sono calate del 12,2% (6.200 miliardi di yen quelle realizzate); il surplus legato al settore dei viaggi è crollato dell’86,5%; le importazioni hanno segnato un -4,2% (per complessivi 6.090 miliardi).
A Tokyo, la giunta locale ha iniziato lunedì 11 maggio la distribuzione degli aiuti economici destinati alle attività del settore terziario che hanno temporaneamente chiuso. A quella data le domande per ricevere il contributo da 500.000 yen erano 68.000.
Un contributo da 150.000 yen sarà erogato anche ai saloni di bellezza ed ai barbieri (locali non inclusi nel blocco delle attività) che hanno scelto di chiudere.
Sul commercio internazionale, il ministro degli Esteri Motegi ed il rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Robert Lighthizer hanno avuto lo scorso giovedì un colloquio telefonico nel quale hanno riaffermato la comune volontà dei due Paesi circa una riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.
Rimanendo in questo campo, il giorno precedente, il Ministero degli Esteri di Londra ha comunicato che presto inizieranno i colloqui con il Giappone circa la stesura di un trattato commerciale bilaterale. I negoziati, stando a quanto comunicato dal dicastero guidato da Dominic Raab, saranno propedeutici ad un ingresso del Regno Unito nel CPTPP, l’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico.
Il 14 maggio si è tenuto il G20 dei ministri con delega al Commercio nel quale i partecipanti hanno riaffermato “la determinazione alla cooperazione ed al coordinamento al fine di mitigare l’impatto della pandemia del Covid-19 sul commercio e gli investimenti e di contribuire a fornire le basi per un solido recupero economico fondato su una forte, sostenibile ed equilibrata crescita” come si legge nel comunicato emesso alla fine del vertice e che stride con la guerra commerciale contro la Cina che gli Stati Uniti hanno ripreso in questi giorni a combattere.
I ministri hanno anche riaffermato la volontà di non porre barriere alle esportazioni di prodotti e materiali connessi all’industria farmaceutica ed in generale al settore medicale nonché alla circolazione di prodotti agricoli.
Tra gli altri impegni presi quello a dirigere il settore della logistica affinché siano assicurati in via prioritaria gli spostamenti di forniture mediche nonché l’invito a tutti i Paesi affinché promuovano l’espansione della produzione connessa a quest’ambito.
In settimana, la Banca di Sviluppo Asiatico ha stimato un calo per l’economia globale causato dal virus del 9,7%.
Nell’auto, Toyota ha comunicato il 12 maggio che si attende un calo dei profitti operativi per il 2020 pari al 79,5% (“appena” 500 miliardi). “L’impatto del virus è significativamente più importante di quello occorso all’epoca del crack di Lehman” ha affermato il presidente del gruppo Akio Toyoda. La società fermerà i propri 15 impianti presenti Giappone anche a giugno dopo averlo già fatto ad aprile e nel mese corrente.
Tagliata la produzione anche di Nissan. La società, parte dell’alleanza con Mitsubishi e Renault, dovrebbe tagliare entro il 2022 la propria produzione del 20%. Attualmente la società ha una capacità produttiva di circa 7 milioni di veicoli ma già nel 2019 aveva registrato un calo nelle vendite pari al 13,2% (4.790.000 veicoli in totale).
Mazda ha invece riportato per il 2019 un crollo dei profitti pari all’80,8%. In totale la società ha incamerato utili per 12,13 miliardi di yen. “L’impatto del coronavirus ha inciso sui profitti per 10 miliardi di yen” ha affermato per la società Akira Koga. Le vendite del gruppo sono calate dell’anno fiscale appena terminato del 9,1% per un totale di 1.420.000 veicoli.
Nel settore turistico è stato lanciato un sito internet che consentirà di dare un po’ di ossigeno agli hotel ivi registrati. In sostanza gli utenti pagano almeno 5.000 yen ottenendo un buono da poter utilizzare nelle strutture ricettive una volta finita la pandemia (il buono rimarrà valido per tre anni).
Negli aeroporti, durante la “settimana d’oro” (il periodo di vacanze appena conclusosi) Tokyo Haneda ha registrato un -99,1% di passeggeri rispetto allo stesso periodo del 2019 mentre -99,8% è stato il dato comunicato dallo scalo del Kansai.
Il numero dei visitatori stranieri è calato del 99% ad aprile per un totale di 1.256 persone: tra questi la nazionalità più presente quella dei cinesi (29 persone contro le quasi 600.000 dello stesso mese del 2019).
L’emergenza Covid-19 ha colpito anche la memoria. Sono state infatti numerose le gite scolastiche ad Hiroshima e Nagasaki, programmate proprio nell’ambito del 75° anniversario dei due bombardamenti atomici, ad essere state rimandate o annullate.
A Nagasaki anche il museo che ospita le testimonianze del bombardamento è stato chiuso (e lo rimarrà fino al 31 maggio).
In agricoltura, la Prefettura di Akita è intervenuta con un finanziamento pari a 55,19 milioni di yen per le aziende che producono il pollo Hinai le quali sono state gravemente colpite da un calo delle vendite legato alla pandemia.
Frattanto sono diversi i colossi dell’industria elettronica che hanno iniziato a produrre mascherine. Tra essi Sharp, con una capacità attuale di 150.000 pezzi al giorno, Panasonic (con una produzione di alcune decine di migliaia al giorno) e Bandai che sta invece producendo schermi per il viso destinati alle strutture mediche. Panasonic sta anche sviluppando un’ulteriore versione del proprio robot Hospi al fine di renderlo adattato a lavori di sanificazione che non comportino l’intervento dell’uomo.
Anche Seiko Epson ha annunciato la scorsa settimana di voler iniziare a produrre mascherine. La società ha comunicato di aver disposto la donazione di 100.000 di questi dispositivi, prodotte inizialmente per i propri dipendenti, nonché 5.600 schermi in plexiglass alle strutture mediche dell’Arcipelago.
Una donazione di 2.000 schermi realizzati in carta e pellicola è stata effettuata da una ditta della Prefettura di Hyogo, la Himejishiko, specializzata nella produzione di contenitori monouso per alimenti.
Un robot a controllo remoto sarà anche l’obiettivo della cooperazione tra ANA Holding e Sony.
“C’è un incremento della domanda di varie soluzioni di robot a controllo remoto per l’esecuzione di lavori manuali, specialmente nelle situazioni ad alto rischio o nelle quali i contatti tra esseri umani sono soggetti a restrizioni” ha affermato Hiroaki Kitano, amministratore delegato di Sony. In settimana la società ha anche diffuso i dati economici sull’anno fiscale conclusosi a marzo riportando un calo dei profitti pari al 36,5% (in totale gli utili sono stati pari a 582,19 miliardi di yen).
Un altro robot, a forma di uovo, è stato invece sviluppato dall’azienda edochiana Shanti. Il macchinario è stato pensato per rivolgere domande a persone che mostrano sintomi associabili al Covid-19 riducendo così al minimo i contatti tra il personale medico ed infermieristico e possibili positivi al virus.
Sumitomo Chemical ha invece comunicato di aver investito 100 milioni di yen per un progetto di NanoScent riguardante lo sviluppo di un macchinario in grado, mediante il riconoscimento di particolari molecole odorose, di trovare la presenza del virus.
In campo farmaceutico il colosso Takeda Pharmaceutical ha rivisto al rialzo del 35,6% (circa 559 milioni di dollari) le proprie aspettative di profitto sull’anno fiscale appena terminato. Il ricalco è frutto di una diversa valutazione degli asset dell’irlandese Shire acquistata l’anno scorso.
Nel settore finanziario, stando a dati forniti da Sumitomo Mitsui Card e raccolti tra il primo ed il 14 di aprile, si è registrato un significativo aumento degli ultrasettantenni che hanno utilizzato la carta di credito per effettuare acquisti online: ben il 9,5% in più.
Di contro sono calate le spese effettuate nei supermercati (-3,4%) ma gli importi medi delle spese sono cresciuti (del 6,5% per la precisione), segno di spese più concentrate.
Nell’abbigliamento è fallita Renown. La società, fondata nel 1902 e quotata in borsa dal 1969, ha accumulato debiti per 13,8 miliardi di yen.
Chiudendo con i beni culturali, un fregio del distrutto castello abitato da Toyotomi Hideyoshi, il primo shogun della dinastia che governerà il Paese dalla fine del XVI° sec. al 1868, è stato trovato a Kyoto dal centro archeologico del comune.
L’esistenza del castello era certa perché lo stesso figura in diversi documenti di archivio ma fino ad ora nessuna traccia fisica dello stesso era stata rintracciata. Il castello era andato distrutto nel 1600 dopo appena pochi anni dalla sua costruzione e sul sito venne edificato un palazzo imperiale nel 1627.
(con informazioni di g20.utoronto.ca; adb.org; cdp-japan.jp; mazda.com; mainichi.jp; asahi.com; the-japan-news.com)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.