Proseguono i contatti internazionali avviati dal premier Abe per tentare di affrontare l’emergenza COVID-19. Domenica 15 marzo il premier di Tokyo ha telefonato all’omologo Boris Johnson ed i due si sono ripromessi cooperazione anche sul fronte dell’organizzazione dei Giochi Olimpici.
Proprio sulle Olimpiadi John Coates del Comitato Olimpico Internazionale ha smentito che maggio sia il mese nel quale si deciderà la sorte dei Giochi e confermato che, al momento, “tutto procede come se le Olimpiadi dovessero iniziare il 24 luglio”. Conferma che il governo sta lavorando per Olimpiadi “complete” e dunque anche il pubblico, è arrivata dalla ministra competente Seiko Hashimoto.
Cancellata per precauzione un’esercitazione di ginnastica che doveva tenersi ad inizio aprile e che era parte dei 15 test generali ancora rimanenti prima dello svolgimento dei Giochi.
Dalla sede del CIO un lungo comunicato stilato martedì scorso conferma che, mancando quattro mesi allo svolgimento della manifestazione, nessun cambiamento sarebbe giustificato anche se è previsto un aggiornamento degli eventi di qualificazione ai Giochi ancora da svolgersi ed annullati.
La torcia olimpica, accesa in una cerimonia senza pubblico nella città greca che ha dato il nome alla competizione, è arrivata, trasportata da un aereo dell’aviazione militare, presso la base militare di Matsushima (Miyagi) lo scorso venerdì.
Di Olimpiadi “maledette” ha parlato lo scorso mercoledì il vicepremier Taro Aso intervenendo in Senato. Il Giappone avrebbe dovuto ospitare i Giochi anche nel 1940 ma ciò non avvenne a causa del secondo conflitto mondiale.
Nel corso di una videoconforenza dei capi di Stato del G7, tenutasi lunedì scorso, Abe ha ribadito l’auspicio di avere Giochi “completi” affinché “l’umanità vinca sul virus”, probabilmente immaginando di spaventare lo stesso con una dimostrazione di orgoglio. Purtuttavia, stando alle parole di Donald Trump, Abe nel corso della conferenza avrebbe affermato di “non aver ancora deciso” circa la posposizione della manifestazione.
Il 19 marzo il ministro degli Esteri Motegi ha ottenuto da Wang Yi e Kang Kyung-wha, omologhi di Cina e Repubblica di Corea, l’appoggio delle rispettive nazioni affinché le Olimpiadi si tengano. Motegi ha anche avuto, lo scorso venerdì, un colloquio con l’omologo statunitense Pompeo per concordare con le autorità statunitensi i controlli in entrata e prevenire un’ulteriore diffusione del virus nonché per facilitare i contatti tra i ricercatori dei due Paesi che stanno studiando soluzioni vaccinali.
Il 17 marzo è risultato positivo al SARS-Cov-2 anche il presidente della Federcalcio nipponica Kozo Tashima. Il dirigente ha visitato tra febbraio e marzo la Gran Bretagna, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti.
Ad inizio settimana i contagiati confermati erano 1.528, tra essi anche i 700 ex passeggeri della Diamond Princess, mentre 31 i deceduti. In chiusura della stessa, invece, si è toccata quota 1.724 contagiati e 43 deceduti.
Il 15 marzo il Ministero della Salute ha intanto ipotizzato un’ovvietà e cioè che molti passeggeri della nave da crociera non abbiano rispettato la quarantena all’interno della propria cabina e consentito così al virus di raggiungere un’enorme quantità di persone a bordo.
Quindici cluster sono stati identificati il 15 marzo. L’unico cluster con più di 50 infetti è stato localizzato nella Prefettura di Osaka in un locale che offre musica dal vivo. I cluster con un numero di infetti tra 10 e 49 sono localizzati in grande maggioranza (ben 10) ad Hokkaido.
Ad Hokkaido la dichiarazione di stato d’emergenza si è interrotta giovedì: “non vi è una crescita dei pazienti infetti che possa condurre al collasso le strutture mediche” ha dichiatato il governatore Naomichi Suzuki.
Alcune scuole hanno,
intanto, riaperto i battenti il 16 marzo e ripreso l’attività
didattica: un segnale schizofrenico ed in controtendenza rispetto a
quanto altri Paesi del mondo stavano facendo nelle medesime ore. In
settimana un tavolo consultivo dell’esecutivo aveva suggerito la
riapertura delle scuole nelle aree che non presentano casi e nelle
quali, purtuttavia, le scuole sono state chiuse.
Venerdì 20
marzo il governo ha stabilito che ad aprile scuole ed università,
ove chiuse, riapriranno.
Lo scorso 14 marzo, l’associazione
nazionale dei doposcuola aveva messo in guardia circa il rischio che
i propri centri, i quali non hanno peraltro disinfettanti a
sufficienza, mostrino i medesimi rischi di contagio delle scuole
stesse.
Tenute, anche se in forma ridotta, le cerimonie di
ritiro dei diplomi di fine anno. Moltissime le cerimonie di
conferimento delle lauree svolte con modalità digitali.
Ad
Osaka è stata annunciata dalla giunta municipale la gratuità delle
mense per un periodo di tempo non ancora chiarito al fine di aiutare
le famiglie che iniziano a vivere difficoltà economiche a causa
della crisi connessa alla pandemia. Gli studenti che beneficeranno
dell’iniziativa sono 165.000.
Una situazione particolarmente
difficile vivono gli alunni disabili e le loro famiglie. Il Ministero
del Welfare ha chiesto alle Prefetture di adoperarsi affinché i
centri che in questo momento accolgono quegli alunni aumentino le ore
di servizio.
I Governatori di Osaka e Hyogo hanno intanto invitato i cittadini delle rispettive Prefetture a non effettuare viaggi tra le due realtà nel corso del fine settimana se non per motivi di necessità.
“Penso che una diffusione esplosiva possa avvenire in qualunque momento ad Hyogo. Da quando il numero di casi è cresciuto ad Osaka abbiamo il dovere di essere vigili” ha affermato giovedì scorso il governatore Hirofumi Yoshimura.
Non ancora chiara la
sorte dei Rikkoshi no rei, i riti per l’ascensione di Akishino
come Principe ereditario, ma essi dovrebbero svolgersi regolarmente
in aprile secondo quanto sostenuto dal Segretario Generale del
Gabinetto.
Al rito dovrebbero assistere 750 persone,
principalmente appartenenti al personale diplomatico straniero.
Martedì è stata decisa la cancellazione del pranzo per gli ospiti
ma essi dovrebbero comunque assistere alla cerimonia.
Proseguono, frattanto, le donazioni di materiale sanitario dalla Cina. Dopo quelle della scorsa settimana donate a Yokohama, lo scorso martedì è stata Fukuoka a ricevere attrezzature (nello specifico 300.000 mascherine) da Guangzhou.
Saltato, a causa della pandemia, anche l’invio di una delegazione di Nihon Hidankyo (l’organismo che raggruppa le vittime dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki) a New York per la partecipazione alla Conferenza per la Revisione del Trattato di Non Proliferazione che si terrà presso il Palazzo di Vetro a fine aprile. “È diventato più difficile l’invio di una delegazione che includesse molti sopravvissuti alle bombe che sono anziani ed afflitti da malattie croniche” spiegano dall’associazione.
A partire dallo
scorso giovedì l’ambasciata statunitense di Tokyo ed i vari
consolati hanno cancellato gli appuntamenti per visti che non fossero
di lavoro mentre i cittadini USA sono invitati a “riconsiderare
il viaggio” qualora intendano recarsi nell’Arcipelago.
Saranno
inoltre cancellati, per un periodo che copre tutto il mese di aprile,
i visti già concessi per i cittadini di 38 nazioni. Per il nostro
Paese la cancellazione dei visti attiene a chi proviene dalla
Liguria, dal Trentino-Alto Adige, dalla Valle d’Aosta e dal Friuli.
Per la Svizzera il bando riguarda coloro che partono dal Ticino e da
Basile mentre per la Spagna sono soggetti al divieto di ingresso i
viaggiatori provenienti dalla Navarra, dal Paese Basco, dalla
Comunità di Madrid e da La Roja.
Richiesta il 18 marzo una
quarantena fiduciaria di 14 giorni per coloro che giungono
nell’Arcipelago dall’Europa, dall’Iran e dall’Egitto.
Nel
contempo l’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale ha
deciso di richiamare 1.900 volontari da 72 diversi Paesi affinché
essi non corrano il rischio di contrarre la malattia. Ai volontari è
richiesto un periodo di quarantena fiduciaria di due settimane.
Prosegue oltre alla
diffusione dell’epidemia anche la ricerca dei rimedi. Tra le medicine
che suscitano le maggiori speranze nell’Arcipelago vi sono uno
steroide usato per la cura dell’asma (Alvesco il suo nome
commerciale) e un antivirale usato per la cura dell’ebola (il
Remdesivir), un farmaco antimalarico (il Plaquenil) ed ormai da
diverse settimane l’Avigan, un antinfluenzale del quale il Giappone
ha scorte per 2 milioni di pillole.
“Vedremo la prospettiva
di un rimedio farmacologico in sei mesi” ha affermato,
smorzando gli entusiasmi, Takaji Wakita, direttore dell’Istituto
Nazionale di Malattie Infettive mentre un anno è stato ipotizzato da
Keen Ishii, professore presso l’Istituto di Scienze Mediche
dell’Università di Tokyo.
Dei test rapidi, che consentono di
accertare la presenza del virus in circa 15 minuti, sono intanto
commercializzati dal 16 marzo da Kurabo Industries. I test, il cui
brevetto è cinese, sono venduti a 25.000 yen al pacchetto (ogni
pacchetto ne contiene 10) ed il loro tasso di accuratezza è del 100%
in caso di assenza del virus.
Moltiplicatesi in tutto il
Giappone anche le iniziative private volte alla produzione di
mascherine in tessuto: dagli studenti ai ristoratori.
Sul virus le truffe non colpiscono unicamente il nostro Paese: il 19 marzo la polizia di Osaka ha avviato una serie di sequestri e di interrogatori dopo che una farmacia avrebbe spacciato un tipo di tisana come curativa per il COVID-19.
Maggioranza e opposizione hanno iniziato a confrontarsi il 19 marzo sulle misure di contrasto alla pandemia. In particolare il Partito Costituzionale Democratico ha chiesto misure per il sostegno agli agricoltori ed al settore turistico, specialmente nelle aree interne.
Nell’istruzione, un
tavolo consultivo del dicastero competente ha redatto, nella
settimana appena trascorsa, una bozza di intervento di legge volto ad
evitare l’evasione scolastica dei minori stranieri.
La misura si
rende necessaria, ed invero fortemente tardiva, dopo che lo scorso
anno emerse che era ignota al Ministero la sorte scolastica di
migliaia di minori stranieri (circa 22.000 stando alle ultime
stime).
La bozza sarà esaminata ad aprile dal Consiglio
Centrale per l’Istruzione e passerà poi nelle mani del governo e
quindi del parlamento. Presente nella bozza anche una proposta per il
sostegno linguistico a questi minori: l’obiettivo è di avere un
insegnate dedicato di lingua giapponese ogni 18 alunni.
Sul fronte della salute pubblica, il Ministero del Welfare ha comunicato, lo scorso 17 marzo, i dati sui suicidi avvenuti nel 2019: 201.69 ed in calo per il decimo anno di fila (-671 rispetto al 2018) anche se, analizzati per fasce d’età, si è registrato un incremento tra i minorenni.
Nella difesa, è
entrato in servizio, nella settimana appena trascorsa, il
cacciatorpediniere Maya. Si tratta della settima imbarcazione
equipaggiata con il sistema antimissilistico Aegis.
La nave è
lunga 170 metri, ha una stazza pari ad 8.200 tonnellate ed è costata
172 miliardi di yen.
Per ciò che
concerne lo scandalo di Moritomo Gakuen, la terra demaniale svenduta
ad un’associazione prossima al premier, la vedova di Toshio Akagi ha
avviato lo scorso mercoledì una causa contro lo Stato chiedendo 110
milioni di yen di risarcimento.
Il funzionario, secondo quanto
affermato dalla moglie, sarebbe stato indotto a falsificare i
documenti che portarono poi al maxisconto per l’associazione (il
terreno venne pagato il 14% del suo valore di mercato) ed in
conseguenza dello scandalo Akagi si suicidò il 7 marzo del 2018.
Il
ministro delle Finanze Aso ha dichiarato che il proprio dicastero non
riaprirà l’inchiesta interna sull’accaduto anche alla luce di una
nota scritta da un ex funzionario che attribuisce l’ordine di
falsificare i documenti a Nobuhisa Sagawa, alto dirigente del
Ministero.
In economia, la
Banca del Giappone è pronta a vendere 12.000 miliardi di yen di
titoli (il doppio di quanto previsto alcuni giorni prima) al fine di
assicurare maggiore stabilità ai mercati finanziari gravemente
colpiti dalla crisi del nuovo Coronavirus.
Forniti ai mercati
30,3 miliardi di dollari affinché il settore bancario possa
affrontare meglio la scarsità di liquidità del biglietto
verde.
Richiesta dal governo alle aziende del settore la
posposizione delle bollette elettriche e del gas per venire incontro
ai tanti lavoratori che iniziano a sentire la crisi.
Tra i settori più
in crisi ovviamente quello che ruota intorno al turismo. Gli ultimi
dati sui visitatori stranieri per il mese di febbraio hanno mostrato
una cifra impressionante anche se ovvia: -58,3%. In termini assoluti
si tratta di 1.090.000 persone contro le 2.600.000 dello stesso mese
del 2019.
Il calo più vistoso quello dei turisti cinesi: –
87,9% rispetto a febbraio 2019.
Non si avevano dati così
negativi dall’aprile del 2011, quando a seguito del devastante
terremoto del Tohoku si registrò un -62,5%.
“A marzo la
situazione sarà ancora più grave. Coopereremo con le altre nazioni
affinché il mercato turistico si espanda” ha dichiarato il
Commissario dell’Agenzia per il Turismo Hiroshi Tabata.
I
mancati introiti per il settore potrebbero aggirarsi intorno ai 9
miliardi di dollari nel periodo da febbraio a giugno.
A Tokyo, i lavoratori precari del locale parco Disneyland hanno chiesto, mediante un’organizzazione sindacale di essere pagati durante il fermo della struttura dovuto al COVID-19. Il sindacato lamenta che fino ad ora è stato corrisposto ai dipendenti il 60% del salario base orario. Su circa 20.000 lavoratori ben 18.000 sono precari.
In controtendenza alcuni parchi hanno riaperto il 21 marzo mentre altri riapriranno il 23.
A rischio chiusura anche il call center di NTT Docomo dopo che lo scorso giovedì è stato confermato il nono caso di lavoratore trovato positivo al virus.
All’estero il colosso dell’abbigliamento Fast Retailing ha deciso la chiusura temporanea di tutti e 50 i propri negozi a marchio Uniqlo negli USA. Già chiusi da tempo 30 negozi posseduti dalla società in Cina.
Nelle
telecomunicazioni, le assemblee degli azionisti di Yahoo Japan
(controllata di SoftBank) e della popolare applicazione di
messaggistica Line hanno approvato la fusione delle due realtà.
L’accordo prevede una partecipazione incrociata tra Z Holdings (la
società che opera con il marchio Yahoo Japan) e Naver (società
sudcoreana parte del gruppo Line).
Yahoo Japan e Line hanno
insieme entrate per 11 miliardi di dollari.
Nell’energia, Kansai Electric ha ricevuto, lo scorso lunedì, un ordine da parte dell’Agenzia per le Risorse Naturali e l’Energia (nella persona del suo presidente Taizo Takahashi) affinché l’azienda prenda misure adeguate per contrastare la corruzione. La società è stata al centro di uno scandalo, non del tutto chiarito nei suoi contorni, di corruzione tra privati.
Rimanendo in
quest’ambito, sempre lo scorso lunedì, la Kyushu Electric Power ha
dovuto fermare l’attività del primo reattore della centrale di
Sendai nella Prefettura di Kagoshima per non essere riuscita a
predisporre le adeguate misure di contrasto al terrorismo.
Le
misure vennero varate dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare del
2013 e la loro realizzazione è condizione ritenuta indispensabile
per il mantenimento in attività di una centrale.
L’Agenzia per l’Ambiente ha frattanto espresso preoccupazione per i rifiuti solidi contaminati e che alle prossime piogge rischieranno di disperdersi. Attualmente i sacchi con il materiale, frutto dei lavori di decontaminazione dell’ex impianto di Fukushima, sono posizionati in 12 aree di sei diversi comuni della Prefettura.
Nelle infrastrutture, è stata inaugurata lo scorso sabato la stazione Harajuku, nodo edochiano della linea ferroviaria Yamanote. Il nuovo edificio è stato affollato di visitatori nonostante l’emergenza sanitaria mondiale.
(con informazioni di olympic.org; cdp-japan.jp; mainichi.jp; asahi.com)
Immagine da Peakpix
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.