Il Giappone proporrà “passi concreti” per risolvere la disputa territoriale con la Russia circa la sovranità delle due isole Curili più meridionali.
La notizia, non meglio precisata, è giunta dalla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (14-16 febbraio) alla quale ha partecipato il ministro Motegi. Il titolare della diplomazia nipponica si è intrattenuto per circa cinquanta minuti con l’omologo russo Sergej Lavorov.
Nel corso della Conferenza Motegi ha anche incontrato l’omologo cinese Wang Yi al fine di preparare la prossima visita del Presidente Xi nell’Arcipelago. La visita, prevista per aprile, è stata rimandata e sarà preceduta da un incontro tra viceministri con deleghe economiche.
Nei rapporti con la
Corea del Sud, si è tenuto, il 22 febbraio, il “Giorno
delle Takeshima”, evento nazionalistico che si tiene dal 2006 e
che reclama la sovranità delle isolette Dokdo. Alla manifestazione,
organizzata dalla Prefettura di Shimane, ha partecipato anche il
viceministro Takashi Fujiwara: “in linea con i fatti storici e
con il diritto internazionale, le isole Takeshima sono territorio
giapponese” ha affermato il politico conservatore.
Una
nota di protesta per la manifestazione è stata inviata dal Ministero
degli Esteri di Seul.
Sul fronte interno,
sono stati annullati i festeggiamenti pubblici per il compleanno
dell’imperatore Naruhito. A motivare la scelta il
rischio che assembramenti possano contribuire alla diffusione del
nuovo coronavirus. A darne l’annuncio, lo scorso
lunedì, Kenji Ikeda, vicedirettore dell’Agenzia per la Casa
Imperiale.
Il 18 febbraio anche il Governatore della Prefettura
di Osaka, Hirofumi Yoshimura, ha reso noto che per tutto il prossimo
mese gli eventi pubblici organizzati dal proprio ente sono rimandati
a date da destinarsi.
Frattanto, ben 11 persone sono risultate
infette dopo aver partecipato, lo scorso 18 gennaio, ad una festa su
una barca. Non ancora chiaro chi possa essere stato il vettore del
virus.
Lunedì le autorità sanitarie nipponiche hanno
confermato altri 99 casi di infetti a bordo della nave da crociera
Diamond Princess, casi che hanno portato il totale dei
contagiati a 510 (di cui 454 a bordo della nave). Circa 340 cittadini
statunitensi che erano a bordo della nave sono stati rimpatriati dal
Dipartimento di Stato degli USA. Mercoledì è invece iniziato lo
sbarco, controllato dalle autorità, di circa 500 passeggeri
nipponici saliti a 970 a venerdì. Le persone sbarcate saranno
monitorate dall’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive per i
prossimi 14 giorni. Particolare attenzione sarà prestata a quei
passeggeri che, pur non mostrando sintomi della malattia, hanno
condiviso la cabina con persone risultate infette.
La nazionale di tiro
con l’arco della Mongolia ha intanto annunciato, propria a causa del
coronavirus, la cancellazione del soggiorno a Okazaki (Prefettura di
Aichi) durante il quale doveva esercitarsi in previsione delle
Olimpiadi.
Da Ginevra preoccupazioni sono state espresse da
Michael Ryan, direttore per i programmi d’emergenza
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il funzionario ha
affermato, lo scorso martedì, che non è ancora possibile stabilire
se il nuovo virus metterà in qualche modo a rischio i Giochi
Olimpici di quest’estate. Il dirigente si è anche interrogato,
insieme ad altri esperti, sul perché la
quarantena all’interno della Diamond Princess non abbia funzionato
trasformando la nave in un’incubatrice del virus dato che nel
corso della settimana oltre 600 persone, sulle 3.711 presenti a
bordo, hanno contratto la malattia.
Il 20 febbraio il Ministero
della Salute ha annunciato la morte di 2 passeggeri della nave: un
uomo di 87 anni di Kanagawa ed una donna di 84 di Tokyo. I due
passeggeri erano già stati ospedalizzati.
In un video, diffuso
via internet ma poi rimosso, Kentaro Iwata, professore dell’Ospedale
Universitario di Kobe e membro dell’equipe di emergenza messa in
piedi dall’esecutivo per operare sulla nave, aveva definito la
situazione a bordo “caotica” e di aver avuto paura di
contrarre il virus perché “non c’è modo di sapere dove il
COVID-19 sia”.
In chiusura di settimana il numero di
contagiati accertati è stato di 728: tra essi due funzionari
impegnati proprio nel monitorare l’emergenza, un bambino di 10 anni
(il primo caso di minorenne fino ad ora) ed
un’insegnante.
Preoccupato per l’eventualità che l’epidemia e i
Giochi possano incrociarsi anche il virologo Hitoshi Oshitani.
“Dobbiamo trovare la via migliore per rendere sicure le
Olimpiadi. Per adesso non abbiamo alcuna strategia effettiva e penso
sarebbe difficile se i Giochi si svolgessero adesso. Spero che per la
fine di luglio ci si trovi in una situazione differente” ha
affermato il medico nel corso di una conferenza stampa presso il Club
della Stampa Estera di Tokyo.
Al fine di evitare assembramenti
anche la parte nipponica del torneo di golf LPGA, una delle maggiori
manifestazioni globali del golf femminile, prevista dal 5 all’8
marzo, si terrà senza la presenza di pubblico. Anche gli
organizzatori della maratona di Tokyo (che si svolgerà il primo
marzo) hanno deciso di restringere la possibilità di gareggiare
soltanto a 200 corridori professionali (l’afflusso di corridori
amatoriali era stato stimato dagli organizzatori in 38.000).
Decisione identica è stata presa dagli organizzatori della maratona
femminile di Nagoya.
Diversi i Paesi asiatici ed oceanici (tra
essi Tonga e Brunei) che hanno emesso, questa settimana, avvisi di
attenzione per i voli provenienti dal Giappone.
Frattanto
l’azienda chimica Tosoh ha sviluppato ed iniziato a testare un
reagente che consente di accertare la presenza del virus in circa
50 minuti.
Il Segretario Generale del Gabinetto Yoshihide
Suga ha reso noto, frattanto, lo scorso 18 febbraio che farmaci
attualmente utilizzati nella lotta all’HIV saranno impiegati nel
trattamento delle polmoniti provocate dal virus di Wuhan.
Per ciò che
riguarda lo scandalo del sakura le confuse
spiegazioni fornite dal premier circa una cena che sarebbe stata
consumata all’evento dello scorso anno da 800 invitati ed il cui
prezzo appare troppo basso per rappresentare la totalità del costo
differiscono da quelle dell’hotel.
Il premier ha affermato,
rispondendo ad interrogazioni dell’opposizione, che la quota di 5.000
yen a persona venne raccolta da propri collaboratori in contanti e
poi la sera stessa sarebbe stata consegnata all’albergo New Otani di
Chiyoda (Tokyo) e che per tale ragione di queste somme non vi è
traccia nei bilanci del PLD o in quelli presentati da Abe in quanto
parlamentare.
Tuttavia, Kiyomi Tsujimoto del Partito
Costituzionale Democratico, ha mostrato, nel corso della seduta del
17 febbraio della Commissione Bilancio della Camera bassa, una mail
della società alberghiera nella quale si precisa che la stessa non
raccoglie quote da singoli partecipanti ad un evento ma che riceve
pagamenti soltanto dall’organizzatore dello stesso (e dunque tale
denaro doveva essere dichiarato dal PLD o da Abe). Alla mail di
Tsujimoto Abe ha risposto alla ripresa dei lavori affermando che
l’albergo aveva fornito una risposta generica e che non si riferiva
al caso specifico.
Sentito, a questo punto, dal quotidiano
Mainichi l’hotel ha confermato che la risposta fornita a
Tsujimoto riguardava le politiche generali tenute dalla società ma
anche che “non vi sono eccezioni” a queste politiche
smentendo quindi il premier.
“È importante
che il primo ministro, il quale è direttamente legato alla vicenda,
chiarisca pienamente le proprie responsabilità e dia spiegazioni
adeguate” ha affermato il leader alleato Natsuo Yamaguchi del
Nuovo Komeito.
Su un altro
scandalo, quello di Moritomo Gakuen (e cioè
dell’associazione, prossima alla famiglia Abe, che ha acquistato un
terreno demaniale al 14% del suo valore di mercato), lo scorso 19
febbraio si è avuta la sentenza di condanna – rispettivamente
a cinque anni e tre di carcere – per il suo leader, Yasunori Kagoike,
e per la moglie Junko.
I due erano sotto processo per frode allo
Stato ed alle amministrazioni locali per aver beneficiato di sussidi
pari a 170 milioni di yen: denaro usato per costruire sul celeberrimo
terreno un asilo. I sussidi erano stati erogati sulla base di false
dichiarazioni che attestavano assistenza speciale all’interno della
struttura scolastica per bambini disabili.
In economia,
potrebbero ammontare a 1,29 miliardi di dollari i danni al settore
turistico nipponico nei primi tre mesi del 2020 a causa del
coronavirus di Wuhan. La stima proviene dall’ICAO, l’Organizzazione
Internazionale per l’Aviazione Civile. L’ente ha rilevato come, fino
ad ora, ben 70 compagnie abbiano cancellato i voli verso la Cina
mentre altre 50 li hanno sensibilmente ridotti.
Soltanto la
Prefettura di Hokkaido ha comunicato ben 147.000 cancellazioni nelle
prenotazioni alberghiere fino a marzo.
L’effetto del
coronavirus, sommato agli scontri diplomatici con la Corea del Sud,
sta producendo, e produrrà, nuovi cali sul numero di visitatori
rendendo l’obiettivo dei 40 milioni anni fissato dal governo
irraggiungibile.
A gennaio si è avuto un calo dell’1,1%
rispetto allo stesso mese dell’anno precedente: si tratta del quarto
calo mensile consecutivo. I dati di febbraio si apprestano ad essere
ancora peggiori dato che lo scoppio dell’epidemia con epicentro a
Wuhan è avvenuto proprio alla fine dello scorso mese (considerando
il mese di gennaio nella sua totalità i turisti cinesi sono
addirittura aumentati rispetto allo scorso anno del 22,6%).
Lo
scorso venerdì, frattanto, il Governatore della Banca Centrale,
Haruhiko Kuroda, ha ammesso che il virus potrebbe provocare danni
all’economia nipponica ed affermato che l’istituto di emissione è
pronto ad ulteriori politiche di allentamento monetario.
Gli
ultimi dati sull’inflazione hanno mostrato una lieve crescita (lo
0,8%) dovuta in gran parte all’aumento del prezzo del petrolio (la
benzina è cresciuta del 6,3%).
Il rapporto economico di
febbraio, licenziato giovedì scorso dall’esecutivo, ha lasciato
inalterate le prospettive per il Paese anche se “la massima
attenzione va data agli effetti del nuovo coronavirus sull’economia
giapponese e su quelle estere”.
Un clima di preoccupazione
ha accompagnato anche il G-20 dei ministri delle Finanze e dei
Governatori delle banche centrali iniziato sabato a Riad (Arabia
Saudita).
Sul fronte fiscale,
l’Agenzia delle Entrate ha comunicato che a partire dall’anno fiscale
2021 utilizzerà sistemi basati sull’intelligenza artificiale al
fine di prevenire l’elusione fiscale delle aziende.
Tra
giugno 2018 e giugno 2019 l’Agenzia ha individuato 74.000 casi di
evasione: l’1,8% in più rispetto al precedente periodo di ispezioni.
Nell’auto, alcune
delle maggiori aziende giapponesi presenti in Cina hanno ripreso
parzialmente l’attività nei propri impianti a lungo chiusi a
causa del coronavirus.
Toyota Motor ha ripreso la produzione nei
propri impianti nel Changchun e Guangzhou mentre le fabbriche di
Tianjin e Chengdu riapriranno il prossimo 24 febbraio. Toyota produce
circa 1.400.000 veicoli l’anno in Cina e cioè circa il 15% della
propria produzione globale.
Parzialmente ripresa anche la
produzione di Honda in tre delle proprie quattro fabbriche del
Guangzhou (la quarta si trova a Wuhan e lì l’azienda spera di
riaprire il 24 di questo mese).
Ripresi i lavori anche
nell’impianto di Nissan del Guangzhou mentre intorno al 24 saranno
riattivate altre due fabbriche (nel Zhenzhou e nello Xiangyang).
Nel commercio internazionale, la Tailandia potrebbe decidere ad aprile se avviare le procedure per entrare nell’accordo di libero commercio per l’area del Pacifico: il CPTPP. Ad anticiparlo il ministro nipponico responsabile per la materiali, Yasutoshi Nishimura, al termine di un incontro con il vicepremier tailandese Somkid Jatusripitak.
Nella distribuzione,
stando ad indiscrezioni apparse sulla stampa, il colosso Seven-Eleven
potrebbe acquistare la statunitense Speedway per 22 miliardi di
dollari nell’ambito di un processo di recupero della crescita che è
danneggiato dal calo (o al massimo dalla stagnazione) dei consumi
nell’Arcipelago. Speedway, società del gruppo petrolifero Marathon
Petroleum, gestisce negli USA 4.000 negozi prossimi alle pompe di
benzina.
Per ciò che riguarda la catena di supermercati Lawson
ha annunciato, il 18 febbraio, la sperimentazione di negozi privi di
personale alla cassa e nei quali il pagamento da parte dei clienti
avverà con il telefonino. La misura si colloca nell’ambito della
ricerca di soluzioni alla carenza, ormai cronica, di personale che
affligge tutto il settore della distribuzione nell’Arcipelago. La
sperimentazione partirà il 26 febbraio in un negozio di Kawasaki.
Rimanendo sul campo dell’automazione, il 19 febbraio le Ferrovie del Giappone Occidentale hanno annunciato che sperimenteranno treni senza conducente tra Osaka e Sakurajima.
Nella distribuzione
online è stato invece approvato dal governo, ed inviato alle Camere
per la discussione, il disegno di legge, a lungo annunciato, che
dovrebbe costringere le società che gestiscono piattaforme online
di vendita di beni e servizi a fornire all’esecutivo i contratti
che vengono fatti sottoscrivere ai venditori.
La misura, volta
ad assicurare maggiore trasparenza ed a ridurre l’arbitrio dei
colossi del web, è stata già ampiamente criticata dai maggiori
operatori che sono stati sentiti negli scorsi mesi.
In edilizia, il 2019 si è chiuso come l’anno peggiore nella costruzione di condominii dal 1976. In totale sono stati edificate 70.660 unità e cioè il 12% in meno rispetto allo scorso anno.
Il costo medio di tali costruzioni è cresciuto dello 0,6% (per un prezzo medio pari a 47.870.000 yen).
Chiudendo con il nucleare, la Shikoku Electric ha depositato, lo scorso 19 febbraio, un ricorso contro la sentenza del 17 gennaio che ha imposto lo stop alla centrale di Ikata.
(con informazioni di tass.com; yna.co.kr; mainichi.jp; the-japan-news.com; asahi.com)
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Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.