L’ex ministro della Giustizia Katsuyuki Kawai, lo scorso lunedì, si è scusato per lo scandalo (aver superato le spese consentite dalla legge nel corso dell’ultima campagna elettorale) che ha coinvolto lui e la moglie, anch’essa parlamentare. “Mi scuso profondamente per aver danneggiato la fiducia dell’opinione pubblica nella politica” ha affermato il ministro. Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa, uno dei collaboratori del ministro avrebbe ammesso l’assunzione, al di fuori delle norme che ne regolano il salario, di alcuni propagandisti che hanno lavorato per Kawai nelle ultime elezioni per il rinnovo parziale del Senato percependo 30.000 yen al giorno (il limite legale è della metà).
Il 23 gennaio si è anche appreso che la senatrice Kawai avrebbe ricevuto dal proprio partito, quale copertura per i costi della campagna elettorale, 150 milioni di yen. “Non credo sia una transazione illegale” ha affermato la consorte dell’ex ministro confermando, dunque, le indiscrezioni apparse sul settimanale Shukan Bunshun.
Rimanendo in politica interna si sono aperti il 20 gennaio i lavori della prima sessione ordinaria della
Dieta di quest’anno.
Nel proprio discorso introduttivo il premier Abe ha toccato tutti i principali
temi che interessano il Paese e ribadito, per la milionesima volta, l’obiettivo
di archiviare il carattere pacifista
della Costituzione nipponica attraverso una riforma (che però non avrebbe i
numeri in parlamento). Su quest’ultimo punto Abe ha chiesto espressamente al
Partito Democratico per il Popolo, il partito più possibilista tra i
progressisti a votare una modifica, di “presentare
un proprio piano” di revisione costituzionale.
Centrale, nel discorso del premier, anche il welfare, per finanziare il quale
si è anche disposto l’aumento di ottobre della tassa sui consumi. Nessun
accenno al fallimento del raggiungimento del 2% del tasso di inflazione.
L’opposizione ha intanto chiesto le dimissioni del premier per lo scandalo del sakura, cioè la festa per la fioritura dei ciliegi che ogni anno l’esecutivo tiene in un parco di Tokyo. L’evento, che costa denaro dei contribuenti, è stato usato negli scorsi anni, ciò è ormai chiaro, per ricompensare con migliaia di inviti sostenitori del premier interni al partito ed elettori di deputati e senatori.
“Se lei continua ad occupare quel posto senza rispondere alle accuse la morale della nostra società ne avrà un danno. Chiediamo con forza le sue dimissioni dall’incarico di primo ministro” ha affermato Yukio Edano del Partito Costituzionale Democratico nel proprio intervento alla Camera bassa del 21 gennaio. Abe, da parte sua, ha categoricamente smentito le accuse anche il giorno seguente, intervenendo in Senato e sollecitato dal Segretario del PCD Fukuyama, ha ammesso “le crescenti critiche” dell’opinione pubblica circa l’evento promettendo di “prendere le responsabilità del caso”.
I dati resi noti dall’Ufficio del Governo il 21 gennaio hanno messo in luce come lo scorso anno ben 15.420 persone hanno partecipato all’evento e di queste 8.894 sono state messe in lista dal premier, dal PLD e dal Nuovo Komeito.
“Il governo ha negato di sapere, poi è venuto fuori che esistevano tutti i documenti. Appare sorprendente che 8.800 invitati siano stati selezionati dal primo ministro e dalle altre categorie. Tutto ciò prova che l’evento è stato usato per obiettivi personali del primo ministro” ha affermato Jun Azumi, responsabile dell’ufficio per le questioni parlamentari del PCD.
“Il primo ministro non comprendere di essere chiamato direttamente in causa. Non intende rendersi responsabile. Si tratta di una vicenda molto seria ed il Partito Comunista si impegnerà per far emergere la completa verità” ha dichiarato il Presidente del Partito Comunista Shii.
Su un altro scandalo, quello dell’arresto del deputato conservatore Akimoto (accusato di aver preso mazzette da una società che ha intenzione di realizzare un casinò), è invece intervenuto Yuichiro Tamaki del Partito Democratico per il Popolo: “è sbalorditivo che un parlamentare sia stato arrestato. In primo luogo il primo ministro dovrebbe scusarsi con il popolo giapponese e dichiarare il blocco dell’avanzamento di questi progetti”.
“I resort integrati [questo il nome che designa gli alberghi con casinò secondo la norma approvata lo scorso anno, ndr] sono coinvolti nell’organizzazione di conferenze internazionali, hanno sale per le esibizioni così come grandi alberghi. Sono delle strutture per il divertimento che saranno sfruttate dalle famiglie ed aiuteranno il Giappone a diventare una nazione avanzata nel settore turistico” ha risposto il premier immaginando, e ritenendo evidentemente positivo, che padri di famiglia, con famiglie al seguito, vadano a giocare nei casinò.
“Il governo Abe mostra un declino di moralità in ogni aspetto. Se la situazione non cambia ciò porterà al collasso la democrazia nipponica. Il PCG risponderà a questo stato di cose insieme agli altri partiti dell’opposizione” ha affermato Shii riferendosi a quest’ultimo scandalo.
In campo nucleare, lo scorso martedì l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica ha valutato positivamente il miglioramento del sistema ispettivo nipponico. Tra le novità apprezzate dall’organismo le ispezioni senza preavviso iniziate dal corrispondente ente nipponico (l’Agenzia Regolatrice per il Nucleare). Tra le criticità, invece, un rapporto da migliorare (in senso proattivo) tra l’Agenzia e le aziende del settore. Da rafforzare anche la tutela dei lavoratori che operano nel settore con particolare riguardo a quelli impegnati nei lavori di smantellamento dell’ex centrale di Fukushima.
TEPCO ha nel contempo presentato al consiglio comunale di Tomioka, una delle due città che ospitano l’impianto, le linee guida per i lavori di smantellamento della centrale prevedendo che esso richiederà 44 anni.
A rischio di essere
colpite da tsunami di almeno 10 metri sono anche 21 località che si
affacciano sul Pacifico. Nei prossimi 30 anni, stando ai dati elaborati dalla
Commissione di Ricerca per i Terremoti e resi noti il 24 gennaio, c’è una
probabilità compresa tra il 6 ed il 26% che un evento di questo tipo possa
verificarsi a causa dei movimenti nella Fossa di Nankai.
Ben 71 comuni (tra le Prefetture di Shizuoka e Miyazaki) potrebbero essere
colpiti da onde di almeno 3 metri. La possibilità che nei prossimi 30 anni un
terremoto di magnitudo tra 8 e 9 interessi la Fossa è stimata tra il 70 e
l’80%.
Nella Prefettura di Saga, intanto, il sindaco, Shintaro
Wakiyama, ha ammesso di aver ricevuto in contanti un milione di yen dalla ditta
di costruzioni Shiohama Industry quale finanziamento di una campagna
elettorale.
“Ho causato molti problemi e me ne pento”
ha affermato il sindaco che starebbe valutando le dimissioni. “Non sapevo che l’azienda mi stesse aiutando
nelle elezioni” ha però sostenuto Wakiyama.
La società è già coinvolta in uno scandalo nella Prefettura di Fukui.
Per quanto concerne il nuovo virus polmonare del quale si è avuta notizia in Cina e che avrebbe colpito anche un trentenne nell’Arcipelago, il governo ha disposto misure di vigilanza.
“Anche se non è confermata la trasmissione da uomo a uomo il numero di persone colpite in Cina sta crescendo. Dobbiamo vigilare di più” ha affermato il premier nel corso di un Consiglio dei Ministri.
Grande preoccupazione è stata espressa dalle numerose aziende nipponiche che operano nel Paese mentre è stato confermato che 2 cittadini giapponesi residenti in Cina sarebbero stati contagiati.
Cancellati da ANA Holding tutti i voli verso la città cinese di Wuhan, epicentro dell’infezione, mentre il ministro dei Traporti Akaba ha affermato che saranno rafforzati i controlli dei passeggeri che provengono dalla Cina.
Nell’istruzione, lo scorso 21 gennaio, il Ministero competente ha diffuso alcune anticipazioni di un piano volto a ridurre l’evasione scolastica dei minori stranieri ed a migliorare il loro apprendimento della lingua giapponese. Lo scorso anno fece scandalo il fatto che lo stesso dicastero ignorasse la sorte scolastica di circa 20.000 minori stranieri (su un totale di 124.000 persone presenti nel Paese).
Sui diritti civili, frattanto, anche il ministro
dell’Ambiente Koizumi si è schierato a favore della proposta che consentirebbe alle donne sposate di
conservare il proprio cognome.
In settimana, durante un intervento del Presidente del PDP a favore del cambio
della norma, un parlamentare della maggioranza, forse Mio Sugita del PLD anche
se ciò non è chiaro, aveva interrotto il discorso di Tamaki esclamando “non vi sposate allora!”.
In politica estera la settimana era iniziata con gli auspici del ministro Motegi a che si crei un clima positivo in occasione della visita, prevista in primavera, del presidente cinese Xi. Le due nazioni “condividono una grande responsabilità nell’assicurare la pace e la prosperità in Asia e nel mondo” ha affermato il titolare della diplomazia nipponica nel discorso sulle linee di politica estera tenuto all’apertura dei lavori della Dieta. Da parte del ministro non sono mancate critiche circa le visite di naviglio cinese nelle acque territoriali nipponiche (in particolare presso le contese isole Senkaku).
Tra gli altri temi affrontati da Motegi vi sono stati gli scontri con la Corea del Sud dovuti alle sentenze che la magistratura della Penisola ha emesso contro aziende nipponiche che durante l’occupazione coloniale hanno sfruttato manodopera locale (la vicenda per il Giappone si è chiusa con l’accordo bilaterale del 1965); la relazione con gli USA (“forte come non mai” nelle parole del ministro); le “inaccettabili provocazioni” nordcoreane (cioè i test missilistici o l’annuncio di tali test) ed in ultimo il rapporto controverso con la Federazione Russa, partner economico indispensabile ma con la quale rimane in piedi la disputa sulle Curili meridionali (territorio russo dal 1945 ma rivendicate da Tokyo).
Il giorno prima Motegi, insieme al premier ed al vicepremier, aveva celebrato con l’ambasciatore statunitense Young, il sessantesimo anniversario dell’accordo militare nippo-statunitense firmato dal nonno di Abe (Nobusuke Kishi) e da Dwight Eisenhower. L’alleanza è “pilastro irremovibile per la pace in Asia, nell’area indio-pacifica e nel mondo” per il capo dell’esecutivo di Tokyo.
Giunto in settimana nell’Arcipelago il capo del governo polacco Mateusz Morawiecki. Il primo ministro
della piccola nazione europea ha dialogato con Abe sulla cooperazione
energetica auspicando l’intervento della tecnologia nipponica sull’idrogeno e
sul nucleare in una nazione drammaticamente dipendente dal carbone. “Come produttori, tra i primi in Unione
Europea, di idrogeno vogliamo sviluppare competenze in questo campo contando
sull’esperienza giapponese” ha affermato Morawiecki.
“La Polonia, in quanto maggiore economia
nell’Europa centro-orientale, è una nazione utile per l’accesso all’Europa
occidentale, gli Stati baltici, l’Ucraina e la Russia ed è quindi partner
strategico per il Giappone” ha affermato il vicepresidente della
confindustria nipponica, Kuniharu Nakamura, incontrando anch’egli il capo
dell’esecutivo polacco. Oltre 300 aziende nipponiche, tra esse Toyota, hanno
fabbriche o uffici in Polonia.
Di progetti sull’energia all’estero ha parlato in settimana anche il ministro dell’Ambiente Koizumi. Il figlio dell’ex premier si è schierato, lo scorso martedì, contro la partecipazione di un’azienda del gruppo Mitsubishi al progetto Vung Ang 2 nella provincia vietnamita di Ha Tinh. Il progetto (che prevede la costruzione di una centrale a carbone) potrebbe contare sul finanziamento della Banca Giapponese per la Cooperazione Economica.
La scorsa settimana, intanto, la FAO ha siglato un accordo con l’Agenzia Aerospaziale del Giappone che prevede la fornitura da parte di quest’ultima dei dati provenienti dai suoi satelliti al fine di monitorare il processo di deforestazione. “Dato che la deforestazione ed il cambio nell’uso dei suoli sono i maggiori attori sul fronte delle emissioni, le informazioni satellitari hanno un ruolo decisivo nell’aiutare le nazioni ad ottenere successi nei propri sforzi contro il cambiamento climatico” ha dichiarato Daniel Gustafson, vicedirettore per i programmi dell’ente internazionale.
In ambito militare, lo scorso 20 gennaio, una cittadina australiana, molestata
sessualmente da un militare statunitense di stanza in Giappone, ha scritto
al premier chiedendo una revisione dello
Status of Forces Agreement (SOFA
la sua sigla in inglese) e cioè dell’accordo che regola lo status giuridico
degli appartenenti alle forze armate USA nel Sol Levante.
La donna, residente a Tokyo, venne molestata da un soldato che non conosceva
nella città di Yokosuka, sede di una base militare USA. Il cittadino
statunitense è poi ritornato in patria senza subire alcuna conseguenza. “Il governo giapponese e le forze armate USA
debbono discutere e, se realmente hanno la volontà di ridurre i crimini, il
SOFA va cambiato” ha detto la donna.
Per quanto concerne invece la missione della Marina militare nipponica nel Golfo di Aden,
missione sulla quale il parlamento non ha potuto esprimersi, Yuichiro Tamaki ha
ribadito che il dispiegamento del naviglio potrebbe rappresentare una
violazione dell’articolo 9 della Carta.
Su un altro aspetto, quello che concerne l’impatto delle Forze di Autodifesa nel
riscaldamento globale, il ministro Kono ha promesso che sarà aumentata la
dipendenza delle stesse da fonti di energia rinnovabile. In tal senso un
rapporto sui consumi energetici delle FA potrebbe vedere la luce a maggio e
coinvolgere il Ministero dell’Ambiente.
In economia, nella propria relazione introduttiva ai lavori della Dieta, il ministro delle Finanze Taro Aso ha ribadito la propria fiducia nel settore privato come in grado di guidare una crescita sostenibile.
Aso si è detto più o meno certo circa la possibilità che il Paese riesca a produrre un surplus nell’avanzo primario per l’anno fiscale 2025 (anche se gli ultimi dati smentiscono la fattibilità di tale prospettiva). Fiducia è stata espressa anche circa il pacchetto di 13.000 miliardi di yen di extra-budget che “renderà più rapido il recupero delle aree colpite da disastri naturali ed abbasserà i rischi per l’economia”.
Il bilancio di previsione per il 2020 si presenta come da record con i suoi 102.660 miliardi di yen dei quali 1.670 destinati al welfare e 1.780 volti a mitigare l’effetto sui consumi dell’aumento (dall’8 al 10%) dell’IVA.
Di “nuova era digitale” ha parlato invece il ministro per le Politiche Fiscali Nishimura. Centrali per il ministro saranno la connessione 5G nonché gli investimenti in intelligenza artificiale. Fondamentali sarebbero inoltre gli accordi di libero scambio già siglati dal Giappone nonché l’eventuale allargamento del CPTPP (l’accordo commerciale per l’area del Pacifico) a Gran Bretagna, Tailandia e Taiwan. Questi accordi “creano maggiori opportunità per le piccole e medie imprese con competenze tecnologiche così come per le aziende agricole, forestali e ittiche” ha affermato il ministro. In realtà proprio il settore agricolo è quello che più soffre per la concorrenza internazionale che questi accordi hanno portato.
Secondo quanto concordato dai capigruppo di maggioranza e opposizione, intanto, il prossimo lunedì sarà sottoposto all’attenzione del parlamento il bilancio suppletivo per l’anno fiscale 2019. Previste spese per 4.470 miliardi di yen dei quali ben 2.310 saranno destinati al recupero delle aree colpite dal tifone Hagibis dello scorso ottobre mentre 384,7 miliardi saranno impiegati a sostegno delle piccole e medie imprese.
“Il Giappone è scivolato dal 136° posto del 2012, anno nel quale è nato il secondo governo Abe, al 172° del 2019 in termini di percentuale di crescita. È previsto che finiremo al 188° nel 2021 quando Abe terminerà il proprio mandato alla guida del PLD” è stato il commento ai dati economici del presidente del Partito Comunista Shii per il quale il governo conservatore ha eretto un “muro di disperazione”.
Per quanto riguarda la solidità del sistema fiscale il capo dei comunisti nipponici ha sottolineato che “nel prossimo bilancio le entrate dalle tasse sulle imprese diminuiranno di 1.200 miliardi di yen, ciò è specchio dell’economia in rallentamento, mentre, al contrario, le entrate dalla tassa sui consumi cresceranno a 2.300 miliardi a causa dell’aumento al 10% dello scorso anno. Il vantarsi da parte del premier della crescita nelle entrate equivale ad un inganno” ha aggiunto Shii.
Ritornando al settore agricolo, nella Prefettura di Osaka è stato lanciato un progetto volto a facilitare l’affitto di terreni agricoli evitandone l’abbandono.
Secondo il Ministero sarebbero 400.000 gli ettari agricoli non più lavorati dai loro proprietari anche in virtù dell’elevatissima età media degli agricoltori nipponici.
Il progetto coinvolge per adesso otto località nelle città di Sakai e Osakasayama per un totale di 12.000 metri quadrati. I terreni saranno suddivisi in orti da 10 o 30 metri quadrati ed affittati per 500 o 1.500 yen al mese.
Il Ministero dell’Agricoltura ha, nel contempo, annunciato la volontà di presentare un disegno di legge che tuteli la razza bovina wagyu limitando e rendendo più complessa l’esportazione di gameti.
La Banca del Giappone
ha, intanto, confermato la propria politica di allentamento monetario. Nel corso dell’ultimo tavolo direttivo,
svoltosi il 20 e 21 gennaio, l’istituto guidato da Kuroda ha lasciato invariati
gli interessi a breve termine (0,1%) e a lungo termine (pochissimo sopra lo
zero).
L’istituto di emissione ha anche rivisto al rialzo (dallo 0,6 allo 0,8%) il
tasso di crescita per l’anno fiscale che si concluderà a marzo nonché per gli
anni seguenti: 0,9% nel 2020 (la precedente previsione era dello 0,7) e 1,1%
nel 2021 (la stima di ottobre era dell’1%).
Per quanto concerne l’inflazione la BOJ stima un +0,6% per il 2019, +1% nel
2020 e +1,4% nel 2021.
Diffuse in settimana anche le stime del Fondo Monetario Internazionale. Per l’organismo il Giappone crescerà dello 0,7% nel 2020, e cioè dello 0,2 in più rispetto alla precedente rilevazione. Valutato dunque positivamente dall’ente guidato da Kristalina Georgieva il piano di investimenti lanciato dall’esecutivo. Invariata rispetto ad ottobre la stima di crescita nel 2021 (+0,5%).
Segnali di debole preoccupazione sono stati messi nero su bianco dall’esecutivo nel rapporto mensile sullo stato dell’economia. Nel documento di gennaio si ribadisce che vi è una lenta crescita ma si sottolineano le “debolezze negli investimenti”.
Bilancia commerciale frattanto in rosso per il secondo anno di fila.
Il 2019 si è infatti chiuso con un deficit pari a 1.640 miliardi di yen. Le
esportazioni sono calate del 5,6% raggiungendo i 76.930 miliardi: un dato
leggermente superiore al calo, contestuale, delle importazioni (–5%).
Deficit maggiore quello nei confronti della Cina (3.760 miliardi di yen) mentre
considerando l’Asia nel suo complesso il Sol Levante ha ottenuto un surplus
pari a 3.930 miliardi.
Ampio il surplus anche con gli USA: 6.630 miliardi.
Nella distribuzione, cresciute nel 2019 dello 0,4% le vendite
dei piccoli supermercati. Nonostante, dunque, l’aumento della tassa sui
consumi, stando ai dati forniti dall’Associazione dei Negozi in Affiliazione
Commerciale le vendite di queste attività sono leggermente cresciute ed hanno
superato, in termini assoluti, i 10.000 miliardi di yen. Diminuito dello 0,2%
il numero totale dei negozi (55.620 in totale).
In calo, invece, dell’1,4% le vendite nei grandi magazzini. In
termini assoluti nel 2019 si sono avute vendite per 5.750 miliardi di yen. A
livello geografico cali maggiori si sono avuti nelle aree meno abitate (–2,8%)
rispetto a Tokyo ed Osaka (-0,8%).
Un –1,8% è stato riportato anche dall’associazione della grande distribuzione
organizzata che rappresenta le 55 maggiori aziende del Paese per un totale di 10.550
supermercati. A subire il calo maggiore l’abbigliamento: –7,1%.
Nella distribuzione online l’antitrust nipponica ha avviato
un’inchiesta a carico di Rakuten a
seguito di una petizione siglata da 450 operatori che vendono sulla piattaforma
e che sarebbero costretti, a partire dal 18, a condividere i costi per la
spedizione offerta gratuitamente ai clienti con ordini superiori ai 3.980 yen. “Rakuten ha ripetutamente cambiato i termini
dei contratti a proprio beneficio mentre riduceva i profitti dei venditori”
ha affermato Yuki Katsumata, rappresentante del gruppo di venditori.
In settimana la società ha anche annunciato che estenderà, a partire da aprile,
da 5.000 a 25.000 utenti (distribuiti nella capitale nonché a Osaka, Kobe e
Nagoya), i propri servizi telefonici. La società è operatrice virtuale di
telefonia dal 2014 ma, a partire dallo scorso ottobre, ha deciso di installare
un proprio sistema di ripetitori.
Spostandoci a Tokyo, il Gruppo Poste del Giappone ha iniziato il 17 gennaio la consegna della posta utilizzando 200 motorini elettrici prodotti da Honda. La società prevede di acquistarne altri 1.800 entro marzo 2021. In totale le Poste hanno in servizio 85.000 scooter.
Nella ristorazione il gruppo Skylark Holdings ha annunciato
lo scorso lunedì che a partire da aprile non terrà più aperti 24 ore su 24
tutti i propri locali. A motivare la scelta la difficoltà nel trovare
personale. La società gestisce 3.197 locali e di questi saranno, per il
momento, 566 a ridurre gli orari notturni.
Prima apertura in Cina è stata annunciata, invece, da Kura Sushi. L’azienda,
già presente a Taiwan e negli USA, aprirà un ristorante a Shangai. L’obiettivo
a lungo termine è quello di arrivare a 1.000 ristoranti per il 2030.
Nell’auto, Mitsubishi
Motor è finita al centro di un’inchiesta
in Germania circa una presunta alterazione dei dati sulle emissioni che
riguarderebbe Denso (società del gruppo Toyota ma che ha rapporti con la filiale
tedesca di Mitsubishi). “Stiamo
raccogliendo informazioni e coopereremo con gli investigatori” ha affermato
la società in un comunicato.
Problemi anche per Suzuki: la
società ha annunciato, lo scorso 23 gennaio, di aver ricevuto dall’ente
preposto ai controlli sulle auto dei Paesi Bassi un ordine a fornire dati sulle
emissioni di alcuni modelli venduti nel Paese. Il sospetto delle autorità
olandesi è che la società nipponica abbia falsificato i dati sulle emissioni
utilizzando un software. Da parte sua Suzuki ha tenuto a precisare che i motori
diesel di Vitara ed S-Cross (i due modelli sotto indagine) erano prodotti da
Fiat Chrysler.
Cattive notizie anche per Toyota e Honda.
Le due società dovranno richiamare
complessivamente 6 milioni di veicoli (3,4 milioni Toyota e 2,7 Honda) per
due diversi problemi connessi agli airbag. Nel primo caso il problema sta nel
software che fa partire l’airbag e che subirebbe interferenze elettriche mentre
nel secondo caso riguarda l’ormai notissima vicenda degli apparecchi prodotti
da Takata.
Nell’Arcipelago, intanto, i sindacati presenti in Toyota potrebbero chiedere
10.100 yen di aumento mensile nel corso dei prossimi negoziati di primavera.
Rimanendo nella mobilità, ANA Holding, ha annunciato di aver
iniziato, nell’aeroporto Haneda di Tokyo, la sperimentazione di bus senza
conducente.
I bus elettrici, prodotti in Cina da BYD, trasporteranno i passeggeri dai
terminal agli aerei. Ognuno di essi potrà ospitare 57 persone.
Rimandato, frattanto, per la sesta volta il lancio, da parte di Mitsubishi Aircraft del proprio SpaceJet. Il velivolo potrebbe essere pronto per il mercato nel 2021 o l’anno seguente.
Nell’elettronica, l’associazione datoriale di categoria ha
segnalato nel rapporto sulle vendite del 2019 un aumento del 37,4% dei computer spediti nelle case private. A
rendere possibile il balzo è stato l’aumento
del telelavoro in alcuni ambiti impiegatizi e l’annuncio di Microsoft circa
l’interruzione dell’assistenza sul sistema operativo Windows 7.
In totale si sono venduti 9.740.000 pc, molti di più rispetto ai 7.080.000 del
2018 e ciò è dovuto in gran parte agli acquisti effettuati prima che scattasse
l’aumento dell’IVA.
Nell’editoria dati drammatici sono stati rilevati dall’Istituto per le Pubblicazioni di Tokyo. Il centro studi ha stimato, per il 2019, in 1.240 miliardi il fatturato delle imprese che lavorano nel settore segnalando un calo per il quindicesimo anno di fila. In crescita, trainate soprattutto dagli e-book (+23,9%), le vendite di libri.
Nel turismo, numerose agenzie nipponiche hanno presenziato
al festival organizzato a New York dal maggiore quotidiano della città.
Presenti anche diversi enti locali e tra essi la Prefettura di Kanagawa e la
città di Yokohama. “L’America è
probabilmente la nuova Cina. Si tratta di un grande mercato per il Giappone”
ha affermato Toshikazu Yazawa, inviato dell’ufficio per il turismo di Yokohama.
Le preoccupazioni legate ad una contrazione
nel numero dei turisti cinesi potrebbero portare numerose realtà a riorientarsi verso il mercato statunitense.
Lo scorso anno il numero di turisti a stelle e strisce è stato di 1,72 milioni
con una crescita del 13% rispetto al 2018.
(con informazioni di Japan Press Weekly 15 – 21 genn. 2021; fao.org; iaea.org; imf.org; pap.pl; asia.nikkei.com; globalsuzuki.com; mainichi.jp; asahi.com; the-japan-news.com)
Immagine di Tischbeinahe (dettaglio) da Wikimedia Commons
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.