Settimana iniziata con l’annuncio, da parte dell’esecutivo, dell’acquisto, per l’equivalente di 16 milioni di dollari, dell’isola di Mageshima (Prefettura di Kagoshima) la quale sarà destinata alle esercitazioni delle forze armate USA che attualmente utilizzano Iwoto. L’acquisto è stato per tre volte il valore di mercato secondo Shoji Shimizu, militante di un gruppo civico che si oppone alla presenza di truppe statunitensi sull’isola.
Lo scorso martedì, intanto, il Presidente USA ha chiesto da Londra, città che ospitava il summit dei capi di governo della NATO, che il Giappone metta più risorse nel fondo di compartecipazione che copre i costi per ospitare le truppe statunitensi nel Paese.
“L’ho chiesto al Giappone. Ho detto al primo ministro Abe, un mio amico: ci devi aiutare, paghiamo un sacco di soldi e la tua nazione è sana e noi, lo sai, paghiamo di fatto per il tuo esercito” ha affermato Trump esprimendosi con una colloquialità ai limiti dell’età prescolare.
Il Giappone spende “una somma appropriata” ha risposto da Tokyo Yoshihide Suga.
Nell’anno fiscale che terminerà a marzo il Giappone ha destinato al fondo 197,4 miliardi di yen.
In politica estera
il ministro Motegi ha promesso investimenti nelle nazioni ASEAN
pari a 3 miliardi di dollari per il triennio 2020-2022. “La
cooperazione economica non serve soltanto a pagare i costi per la
costruzione di infrastrutture. La nostra è una visione a lungo
termine volta alla creazione di posti di lavoro, costruzione di
abilità e di risorse umane che siano motore di crescita”.
La
politica di attenzione da parte nipponica verso le nazioni del
Sud-Est asiatico si colloca nella politica di contenimento della
proiezione cinese nell’area.
Rimanendo in
quest’ambito, la visita di Kono e Motegi in India terminata il
primo dicembre ha portato significativi passi in avanti nella stesura
di un ACSA (un accordo per lo scambio e la vendita di
equipaggiamento bellico) nonché a prossime esercitazioni congiunte
delle due aviazioni che dovrebbero tenersi già nel
2020.
“Riconoscendo l’importanza di garantire la sicurezza
marittima al fine di ottenere un’area indo-pacifica libera, aperta,
inclusiva e fondata sul diritto, i ministri hanno espresso
l’intenzione di promuovere ulteriormente la cooperazione nel campo
dello sviluppo di capacità in materia di sicurezza marittima e
certezza del dominio marittimo, anche attraverso la cooperazione con
altri Paesi. In questo contesto, i ministri hanno accolto
favorevolmente l’istituzione dell’Information Fusion Center – Regione
dell’Oceano Indiano (IFC-IOR) da parte dell’India nel dicembre 2018.
L’India attende che il Giappone invii un ufficiale di collegamento
presso l’IFC-IOR nel prossimo futuro. I ministri hanno preso atto con
soddisfazione dell’avvio dello scambio di informazioni basato
sull’Accordo di Attuazione per una più Profonda Cooperazione tra la
Forze di Autodifesa marittime giapponesi e la Marina indiana, firmato
lo scorso anno” si legge nel comunicato diffuso al termine del
summit.
Frattanto, secondo
quanto riferito dal quotidiano statunitense Wall Street
Journal, una ditta nipponica che lavora per le forze armate USA,
la Kanto Kosan, avrebbe rilasciato nelle acque dei porti di
Yokosuka, Sasebo e Okinawa acque reflue delle navi della Marina di
Washington.
“Verificheremo i fatti e prenderemo le
misure conseguenti” ha affermato da Tokyo il Portavoce
dell’esecutivo Suga.
Le violazioni, negate dalla società,
andrebbero avanti dal 2008 ed hanno portato ad un’indagine del
Dipartimento alla Giustizia degli Stati Uniti nonché della stessa
Marina militare.
Nei rapporti con la
Repubblica di Corea è di martedì l’annuncio di Abe circa la
sua volontà di incontrare l’omologo Moon Jae In nel corso di
questo mese nell’ambito del trilaterale Cina-RdC-Giappone che si
svolgerà dal 23 al 25 dicembre a Chengdu (Cina).
Il medesimo
giorno il nuovo ambasciatore nipponico in Corea del Sud, Koji Tomita,
si è dato l’obiettivo di “costruire ponti”
nell’ambito di “una difficile situazione” che ha
condotto i rapporti tra le due nazioni a deteriorarsi.
La RdC ha
nel contempo protestato con il Giappone circa il mancato
riferimento allo sfruttamento di manodopera coreana nel rapporto
inviato all’UNESCO volto alla designazione di 23 siti
industriali di epoca Meiji quale patrimonio dell’umanità. Tra i
siti proposti dal Giappone ve ne è uno nell’isola di Hashima nel
quale venne usata manodopera forzata nel corso dell’occupazione
coloniale della Corea.
“Il governo chiede al Giappone di
compiere pienamente tutti passi atti a commemorare le vittime del
lavoro forzato in linea con quanto raccomandato dal World Heritage
Committee” si legge in un comunicato degli Esteri di Seul.
In
un caso, quello di Kumano nella Prefettura di Mie, è stata
un’associazione di residenti coreani in Giappone a tenere viva la
memoria dei 1.300 coreani che hanno lavorato nella cittadina per
Kiushu Mine tra il 1940 ed il 1945. Il museo, gestito dal comune, non
mostra nulla su questi lavoratori ed è stata l’associazione ad
edificare, nel 2010, una statua a ricordo di 35 coreani morti sul
lavoro.
Il prossimo 16
dicembre funzionari rappresentanti dei due Paesi si
incontreranno ma non si comprende per discutere di cosa dato che
il ministro all’Economia, Industria e Commercio Kajiyama ha parlato
soltanto di “scambio di vedute” circa l’incontro. “Sono
certo che la Corea del Sud poterà le proprie argomentazioni ma
saremo noi a prendere una decisione” ha affermato il ministro.
Lo scorso mercoledì, frattanto, è deceduto in seguito ad una sparatoria un medico giapponese, Tetsu Nakamura di 73 anni, che lavorava nel Paese per conto di un’organizzazione umanitaria, il Peace Medical Service. Nakamura lavorava in Afganistan dal 2008.
Di “attacco codardo” che ha colpito “uno dei più grandi amici dell’Afganistan” ha parlato il Portavoce del presidente afgano Ghani, Sediq Sediqqi.
La salma di Nakamura è tornata nell’Arcipelago lo scorso venerdì.
Celebrati a Tokyo, con la presenza di Viktor Orban, i 150 dall’instaurazione dei rapporti diplomatici tra Ungheria e Giappone. Tra le nazioni asiatiche il Giappone è il primo per investimenti in Ungheria. Tra i temi discussi dai due capi di governo quello della cooperazione in ambito universitario.
Il governo starebbe intanto valutando con sempre maggiore forza la possibilità di inviare navi della Marina militare nei pressi dello Yemen a supporto delle attività di vigilanza, sostanzialmente nei confronti dell’Iran, portate avanti dagli Stati Uniti. In tal senso il governo della Repubblica Islamica, Paese con il quale il Giappone mantiene ottimi rapporti, è stato informato di ciò lo scorso 3 dicembre nel corso dell’incontro tra il premier Abe ed il viceministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi svoltosi a Tokyo.
“Dobbiamo porre alcuni limiti” ha affermato lo scorso mercoledì Noritoshi Ishida del Nuovo Komeito, partito che ha espresso più di un dubbio circa l’opportunità di svolgere questa missione.
La decisione è inaccettabile per il Partito Comunista che con Akira Koike ha rilevato come l’esecutivo si stia muovendo in assenza di un voto del parlamento.
In politica interna, la città di Yokohama ha iniziato, lo scorso 2 dicembre, a riconoscere le unioni civili tra contraenti dello stesso sesso. In un prossimo futuro il riconoscimento di queste unioni dovrebbe avere effetti nella richiesta di alloggi in edilizia residenziale pubblica.
Per quanto concerne
le ultime elezioni della Camera alta, l’Alta Corte di Tokyo ha
deliberato lo scorso mercoledì che esse non possono essere
dichiarate incostituzionali rigettando dunque la richiesta di
annullamento delle stesse che era stata richiesta da un gruppo di
avvocati a 16 diverse Corti.
“L’attuale sistema non
assicura il compimento della volontà dei cittadini. Vogliamo che la
Corte deliberi in tal senso e che la questione sia portata alla Corte
Suprema” ha dichiarato Kuniaki Yamaguchi, uno dei ricorrenti.
La Corte ha comunque riconosciuto l’effetto distorsivo della volontà
popolare provocato dalla disparità voti/seggi che in taluni casi è
stata elevatissima.
In parlamento
l’opposizione ha chiesto, lo scorso 4 dicembre, di estendere
l’attuale sessione dei lavori della Dieta al fine di consentire
ai parlamentari di meglio indagare circa lo scandalo del sakura,
la festa per la fioritura dei ciliegi utilizzata dal partito di
governo per ricompensare, con migliaia e migliaia di inviti, prorpi
sostenitori.
“Vogliamo un’estensione fino a fine anno”
ha affermato Jun Azumi, responsabile delle questione parlamentari del
Partito Costituzionale Democratico.
Lo stesso partito, in
chiusura di settimana, ha chiesto conto circa l’invito, avvenuto nel
2015, a Takayoshi Yamaguchi, ex presidente della fallita Japan Life,
società operante nella vendita di prodotti sanitari e coinvolta in
sistemi di vendita di tipo piramidale. Lo stesso Yamaguchi è una
vecchia conoscenza della famiglia Abe avendo incontrato il padre
dell’attuale premier, Shintaro, già nel 1984.
Tamura Tomoko del
Partito Comunista aveva già chiesto dettagli di questa circostanza
ottenendo dal ministro Seiichi Eto la conferma dell’avvenuto invito
anche se lo stesso dichiarava di “non sapere perché
questa persona è stata inclusa nella lista”.
Frattanto un’indagine condotta dal quotidiano Asahi ha rilevato come almeno 24 parlamentari abbiano utilizzato fondi pubblici destinati ai gruppi parlamentari per pagare beni e servizi ad aziende presso le quali hanno rivestito in precedenza incarichi di responsabilità. Il quotidiano ha preso in esame gli anni tra il 2016 ed il 2018 mostrando come in totale circa 54 milioni di yen siano finiti dalle casse dei gruppi parlamentari a società in precedenza legate con alcuni deputati e senatori. Tra i casi presenti quello di Hajime Funada, deputato del PLD, che avrebbe pagato 200.000 yen di affitto mensile per i propri uffici ad una società posseduta per metà proprio dallo stesso Funada e per l’altra metà da un’azienda nella quale ha ricoperto incarichi dirigenziali.
Posticipata la
discussione circa la modifica della legge che regola la
successione imperiale. All’interno dell’opposizione si era levata
più di una voce affinché la norma, del 1947, fosse modificata
consentendo la successione femminile e/o per i discendenti
dalla linea materna.
Accantonata anche, e per l’ennesima volta,
la riforma della Costituzione che Abe voleva portare a casa in questa
sessione della Dieta.
Sul nucleare, è stato presentato lunedì scorso da parte del Ministero dell’Economia, Industria e Commercio, il piano che dovrebbe portare alla rimozione del nocciolo all’interno dell’ex impianto di Fukushima. Il piano prevede anche il completamento delle operazioni di trasferimento delle 4.731 barre di combustile stoccate nelle piscine dei reattori dall’uno al sei.
Per quanto concerne
le Olimpiadi del 2020 il Board of Audit, un ente con compiti
simili alla nostra Corte dei Conti, ha stimato che i costi che
saranno sostenuti dallo Stato potrebbero aggirarsi intorno a 1.060
miliardi di yen e cioè 7 volte di più di quanto stimato
inizialmente. L’ente ha anche invitato il governo a fornire i
dati di tutti i progetti e non soltanto dei 340 deliberati
centralmente.
Tra i progetti più costosi, e che hanno
contribuito già nel 2018 a far superare gli 800 miliardi di spese,
lo Stadio Nazionale che ospiterà la cerimonia di apertura e per il
quale il Board of Audit mette in guardia circa un’eventuale ritardo
nella privatizzazione al termine dei Giochi e circa le entrate di una
speciale lotteria messa a punto per finanziarne la costruzione ma le
cui vendite dei biglietti stanno calando.
In campo ambientale,
stando ad una ricerca condotta da Germanwatch, il Giappone è la
nazione che nel 2018 più ha sofferto a causa dei cambiamenti
climatici in termini di danni al proprio territorio. Dietro al
Giappone, tra le nazioni più colpite vi sono state le Filippine, la
Germania, il Madagascar, l’India, lo Sri Lanka ed il Kenya.
“L’Indice
di Rischio Climatico mostra come i cambiamenti climatici abbiano un
impatto devastante specialmente nelle nazioni povere ma esso mostra
anche come crescano i danni in nazioni industrializzate come il
Giappone o la Germania” ha affermato David Eckstein di
Germanwatch.
Nell’istruzione, una ricerca condotta dalla Federazione Nazionale dei Sindacati degli Insegnanti e degli Amministrativi delle Scuole Private con la cooperazione di 273 organismi sindacali, ha mostrato come lo 0,01% degli studenti oggetto della ricerca abbiano lasciato la scuola a causa delle difficoltà finanziarie delle famiglie: è la prima volta negli ultimi tre anni che la ricerca dà questo dato in aumento. Ben 2.019 (circa l’1%) hanno avuto ritardi nel pagamento delle tasse per tre mesi o più.
In economia, il
governo dovrebbe presto dare il via libera alla vendita mediante
distributori automatici nei duty-free delle merci soggette a
tassazione contenuta ed acquistabili soltanto negli aereoporti e
sui traghetti internazionali. La mossa intende mettere una pezza
rispetto alle drammatiche, ed oramai croniche, mancanze di manodopera
in alcuni settori e tra essi quello del commercio.
Sempre nel
tentativo di essere una destinazione più attraente per i turisti la
maggioranza potrebbe proporre, stando a indiscrezioni apparse sulla
stampa, una detassazione delle vincite, nei casinò di prossima
apertura, per i giocatori d’azzardo residenti all’estero.
Approvato in
settimana dall’esecutivo anche un pacchetto di stimoli economici
per 26.000 miliardi di yen (239 miliardi di dollari). Il
pacchetto, spalmato sui prossimi tre anni, prevede misure volte a
promuovere gli acquisti con carta di credito e telefonino nonché
13.200 miliardi di prestiti ad interesse estremamente basso per le
aziende che operano nel settore infrastrutturale.
Nessuna
ripresa è però possibile se non si alimenta la domanda interna. Gli
ultimi dati, riferiti al mese di ottobre, hanno visto un calo dei
consumi delle famiglie del 5,1% causato in primo luogo dai tifoni
che hanno colpito il Paese a settembre e dall’aumento della tassa sui
consumi. Si tratta della contrazione più grande dal marzo del 2016
(in quell’occasione fu del 5,3%).
Nell’industria, frattanto, la contrazione della domanda cinese ha prodotto nel periodo aprile-settembre un calo degli ordinativi del 2,6% (per un totale di 349.500 miliardi di yen). Tra i settori andati peggio le telecomunicazioni ed il manifatturiero. Diminuite del 5,3% le entrate nel periodo luglio settembre.
Nell’auto, il nuovo
amministratore delegato di Nissan, Makoto Uchida, ha
riaffermato, lo scorso lunedì, l’importanza dell’alleanza con
Renault e riconosciuto che dopo gli eventi che hanno portato
all’arresto di Carlos Ghosn la società necessita di riacquisire
credibilità. Le tre società parti dell’alleanza (oltre Nissan e
Renault vi è Mitsubishi) dovrebbero presto annunciare una
ristrutturazione dei propri rapporti.
Il Ministero dei
Trasporti, intanto, ha invitato tutti i produttori di auto ad
effettuare ulteriori controlli di sicurezza sugli airbag dopo che un
nuovo incidente mortale avvenuto in Australia ha posto nuovi dubbi
circa l’affidabilità dei dispositivi prodotti dalla non più
esistente Takata. Le auto da porre sotto la lente d’ingradimento sono
nell’Arcipelago circa 150.000 e sono state prodotte da sette
differenti aziende.
Rimanendo nei
trasporti, le Ferrovie del Giappone Orientale introdurranno robot
guidati dall’intelligenza artificiale che forniranno informazioni
e serviranno come “commessi” nei negozi interni alle stazioni. La
sperimentazione partirà ad aprile 2020 ed inizialmente riguarderà
la stazione di Takanawa sulla linea Yamanote. I robot parleranno
quattro lingue: giapponese, cinese, coreano ed inglese.
Anche la
compagnia ANA Holding ha avviato una sperimentazione che consentirà
ai clienti di acquistare venendo assistiti da un robot. Dal 4 al 24
dicembre, infatti, presso un negozio di Tokyo della Isetan Mitsukoshi
Holdings sarà possibile effettuare acquisti da remoto. ANA Holding
prevede di impiegare in un prossimo futuro almeno mille di queste
apparecchiature.
L’intelligenza
artificiale trova un proprio utilizzo anche nel settore assicurativo
con la compagnia Sompo Japan Nipponkoa la quale il 15 novembre scorso
ha avviato la sperimentazione di un software che mediante fotografie
inviate dallo smartphone consente di stimare i danni alle vetture
prodotti nel corso degli incidenti stradali e di elaborare i costi di
riparazione. Il sistema è tarato, per adesso, sugli incidenti di
minore entità.
Per uno sviluppo ancora maggiore delle
potenzialità della AI il colosso delle telecomunicazioni
SoftBank e l’Università di Tokyo hanno siglato, lo scorso 6
dicembre, un accordo che porterà alla creazione di un istituto di
ricerca che sarà finanziato dalla società guidata da Masayoshi Son
con 20 miliardi di yen spalmati sui prossimi dieci anni.
Nel settore
alimentare, si è tenuto lo scorso lunedì un evento, promosso dalla
Prefettura di Fukushima, volto a promuovere negli USA il sake
prodotto in quella provincia.
“Svolgendo questo evento a
New York speriamo che l’alta qualità del nostro sake si diffonda nel
mondo e sia condivisa da gente nelle cui regioni sono ancora forti le
preoccupazioni concernenti la sicurezza” ha affermato un
funcionario della Prefettura.
Proprio al fine di promuovere le
esportazioni il governo ptrebbe presto allentare gli stretti
regolamenti al settore. Una riforma potrebbe essere presentata dalla
maggioranza il prossimo aprile.
L’attuale normativa prevede che
una distilleria debba produrre almeno 60.000 litri di sake
l’anno per ottenere o mantenere la licenza.
Successo all’estero anche per Sushiro Global Holdings. La società di ristorazione, specializzata nella vendita di sushi, sta avendo un grandissimo successo ad Hong Kong. Il primo ristorante, aperto ad agosto, ha incassato fino ad ora 80 milioni di yen e cioè circa il doppio di quanto incassano gli stessi locali in Giappone.
Sul fronte salariale
Rengo, la maggiore confederazione del Paese, ha chiesto, ed è
la prima volta che tale organizzazione fissa una cifra precisa, di
portare il salario minimo orario a 1.100 yen (attualmente esso
si attesta in media a 901 yen).
A Tokyo una richiesta di salari
degni è stata avanzata da un’organizzazione sindacale interna al
colosso Uber Eats. La società statunitense ha recentemente
approvato un taglio del 22% dei cottimi per le consegne: in un
percorso di 5 chilometri ciò equivale a 621 yen contro i 793 prima
previsti. “I nostri partner per le consegne non sono
classificati come dipendenti secondo le leggi giapponesi ma come
lavoratori autonomi” ha affermato un rappresentate della
società per spiegare il rifiuto di parlare con le organizzazioni
sindacali.
Approvata, nel contempo, in settimana una legge che
consentirà ai docenti delle scuole pubbliche di poter
ususfruire di orari di lavoro più flessibili e che fissa il
limite agli straordinari a 45 ore mensili. Tra i Paesi
industrializzati il Sol Levante è quello nel quale i docenti
lavorano di più: nel 2018 una media di 56 ore settimanali.
Cattive
notizie per Dentsu: il colosso nipponico della pubblicità ha
comunicato, lo scorso martedì, di aver ricevuto un nuovo avviso da
parte dell’Ufficio del Lavoro di Tokyo per eccessivi straordinari
fatti fare ai propri dipendenti. La società è nota ormai a livello
mondiale per il suicidio, avvenuto nel 2015, di Matsuri Takahashi,
una ventiquatrenne che si uccise in relazione al proprio lavoro.
Nel settore
farmaceutico la nipponica Astellas Pharma ha raggiunto lo scorso
martedì un accordo di acquisto della statunitense Audentes
Therapeutics. Costo totale dell’operazione circa 3 miliardi di
dollari.
“Associandoci con le equipes di Audentes ci
poniamo come guida nel campo delle terapie geniche con l’obiettivo di
rispondere ai bisogni non soddisfatti dei pazienti con malattie gravi
e rare” ha affermato l’amministratore delegato di Astellas
Kenji Yasukawa.
Nell’elettronica Nintendo ha annunciato lo scorso martedì che a partire dal 10 dicembre inizierà le vendite della propria consolle di gioco Nintendo Switch in Cina utilizzando la società locale Tencent Holding, la quale sviluppa il popolare social network WeChat.
Nel commercio è
stato approvato in via definitiva dal parlamento nipponico l’accordo
bilaterale siglato con gli Stati Uniti lo scorso settembre.
L’accordo prevede di cancellare o abbassare dazi doganali su merci
statunitensi, in particolare carne e prodotti agricoli, per 7,2
miliardi di dollari. Di contro gli Stati Uniti non hanno concesso
nulla ed anche l’eventuale abbassamento dei dazi su veicoli e
componenti per auto prodotti nel Sol Levante è soggetto a “ulteriori
negoziati”.
“Ho sottolineato molte volte come questo
accordo non sia vantaggioso per entrambe le parti” ha
commentato amaramenti il Presidente del Partito Democratico per il
Popolo Yuichiro Tamaki.
“Non si tratta di una vittoria ma
di una sconfitta per il Giappone” aveva affermanto nel proprio
intervento in Senato Yuichiro Haneda, anch’egli del PDP, il quale ha
sottolineato come non vi sia alcuna garanzia da parte USA di un
sostanziale abbassamento delle tariffe sulle auto mentre, di
contro, il governo di Tokyo non ha previsto sufficienti misure per il
sostegno ad agricoltura, silvicoltura e pesca.
Tomoko Kami del
Partito Comunista ha invece messo in luce i rischi per la salute
connessi agli erbicidi che potrebbero finire nelle cinque milioni
di tonnellate di grano importate dagli USA e la cui quantità
crescerà certamente alla luce dell’accordo. Sotto indagine da parte
della senatrice e del movimento contadino Nouminren il glifosato.
(con informazioni di Japan Press Weekly 27 nov. – 03 dic. 2019; kormany.hu; mod.go.jp; germanwatch.org; yna.co.kr; wsj.com; dpfp.or.jp; softbank.jp; asahi.com; mainichi.jp; the-japan-news.com; japantimes.co.jp)
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.