È di 30 feriti il bilancio del terremoto che ha colpito il Nord-Est del Giappone (in particolare la Prefettura di Yamagata che ha avuto 19 feriti) nella notte di martedì scorso. Il sisma ha avuto una magnitudo di 6.7. Subito avviate verifiche circa la possibilità di crolli di edifici nonché di frane.
Sospese per alcune ore le tratte dei treni (circa 10.000 le persone che hanno subito ritardi) mentre 9.200 case hanno subito interruzioni di corrente nella notte e nella prima mattinata.
In politica estera una protesta inviata dal Ministero degli Esteri di Tokyo per l’ennesimo passaggio navale cinese, avvenuto il 16 giugno, nei pressi delle contese isole Diaoyutai/ Senkaku. Il giorno seguente la nota di protesta una nave della Guardia Costiera di Pechino sarebbe nuovamente entrata in acque territoriali nipponiche.
Sempre per quanto concerne i diritti marittimi del Giappone, la Guardia Costiera di Tokyo ha annunciato che da maggio di quest’anno ha respinto circa 300 pescherecci nordcoreani dalla propria Zone Economica Esclusiva.
Nei rapporti con l’altra Corea, quella del Sud, prosegue la
tensione concernente le recenti sentenze di condanna ad aziende nipponiche che
hanno sfruttato lavoro schiavile nella Penisola nel corso dell’occupazione
coloniale. La Repubblica di Corea ha
infatti lasciato cadere nel vuoto la proposta nipponica di nominare un comitato
di conciliazione tra le due nazioni per affrontare la vicenda fuori dalle
aule di tribunale. Da parte sua la RdC ha proposto colloqui tra le due
diplomazie ma soltanto a condizione che le
aziende condannate si adoperino per pagare i risarcimenti (risarcimenti che
Tokyo considera non dovuti in quanto estinti con l’accordo bilaterale del 1965).
“Se il Giappone accetta questo la Corea
accetterà le procedure di consultazione diplomatica richieste” si legge in
un comunicato del Ministero degli Esteri di Seul.
“Questa posizione non corregge le
violazioni da parte della Corea del Sud del diritto internazionale” ha
twittato il ministro nipponico Kono.
Non soltanto i cinesi violerebbero le aree sottoposte a sovranità nipponica ma, stando a quanto lamentato lo scorso giovedì dal dicastero guidato da Iwaya, anche i russi. Due bombardieri Tu-95 avrebbero violato lo spazio aereo del Sol Levante nei pressi dell’isola Minamidaito (Prefettura di Okinawa) il 20 giugno alle ore 8,55. Mosca ha negato l’accaduto.
Per quanto riguarda l’Iran, a meno da una settimana dalla visita di Shizo Abe nel Paese, il Sol Levante ha invitato Tehran a non superare, come provocatoriamente annunciato, la quota di uranio consentita dall’accordo internazionale del 2015. La mossa è una risposta degli iraniani alle accuse rivolte dagli Stati Uniti circa le loro responsabilità nel siluramento di due petroliere lo scorso 13 giugno nello Stretto di Hormuz.
“Vorremmo suggerire all’Iran di rispettare l’accordo” ha affermato in conferenza stampa il vicesegretario del Gabinetto Yasutoshi Nishimura.
In ambito militare lunedì scorso il ministro della Difesa Iwaya si è ufficialmente scusato con il Governatore della Prefettura di Akita Norihisa Satake per gli errori geografici (alcuni banali, come l’altezza di diverse montagne) realizzati dal proprio dicastero nella scelta dei siti che ospiteranno le batterie del sistema missilistico Aegis. Nell’incontro del 17 giugno Iwaya ha promesso che saranno cercate località diverse da quelle individuate in precedenza per il posizionamento delle infrastrutture militari.
Nel welfare secondo indiscrezioni apparse sul quotidiano Mainichi l’Agenzia per i Servizi Finanziari in una riunione interna datata 12 aprile avrebbe stimato come necessari alle coppie di pensionati ultranovantenni emolumenti aggiuntivi pari a 30 milioni di yen e dunque ben 10 milioni in più di quanto messo per iscritto nel report del quale discute tutta la politica nipponica e l’opinione pubblica da oltre una settimana.
“Molti elettori sono arrabbiati per il fatto che anche dopo che il rapporto è venuto fuori il governo non ritenga di rispondere alle loro preoccupazioni circa l’eventualità che le pensioni non bastino a sostenerli nella vita postlavorativa” ha affermato il Presidente del Partito Costituzionale Democratico Yukio Edano nel corso del question time (presente il premier) del 19 giugno.
“Il fatto che il governo stia tentando di trattare il rapporto come se non fosse mai esistito o nascondendolo fa crescere la preoccupazione tra la gente” ha sottolineato nella stessa sede il Presidente del Partito Democratico per il Popolo Yuichiro Tamaki.
Contro il vicepremier Aso una mozione di sfiducia (ovviamente respinta) è stata depositata da PCD, PDP, Partito Comunista e Tornado di Okinawa in Camera dei Consiglieri il 20 giugno.
Nella stessa occasione i partiti dell’opposizione hanno presentato una mozione richiedente la rimozione di Genjiro Kaneko, Presidente della Commissione Bilancio del Senato, finito sotto le ire della minoranza per non aver convocato – per ben 72 giorni – l’organismo parlamentare.
Frattanto un rapporto delle Nazioni Unite (il Prospetto della Popolazione Mondiale 2019) diffuso lo scorso lunedì ha mostrato, ma è non è un dato di nessuna sorpresa, che il Sol Levante ha il più basso tasso di popolazione attiva (nel rapporto si è considerata soltanto quella ultraventicinquenne ma il risultato sarebbe stato il medesimo qualora si fosse partiti come di consueto dai 15 anni) comparata con quella ultrasessantacinquenne: in totale il rapporto è di 1,8 e ciò significa che per ogni pensionato vi sono meno di due lavoratori (attivi o potenziali) nella fascia d’età 25-64 anni.
Sempre nel question time del 19 giugno il premier ha
nuovamente smentito l’intenzione di
sciogliere anticipatamente la Camera dei Rappresentanti e di tenere dunque
la sua elezione nei termini previsti e non in contemporanea con l’elezione
della Camera dei Consiglieri.
L’ipotesi di elezioni politiche anticipate circolava da mesi e certamente parte
del partito di governo avrebbe preferito che esse si fossero tenute prima del
programmato aumento della tassa sui consumi previsto per ottobre di quest’anno.
Una “politica economica dal basso” è stata invece presentata lo scorso 20 giugno alla stampa dal Partito Costituzionale Democratico. Le proposte, elaborate da un organismo interno, prevedono sostanzialmente un aumento degli stipendi e delle pensioni da realizzarsi con una riforma fiscale improntata all’equità.
Sulle politiche migratorie un comitato interno al Ministero
dell’Istruzione ha diffuso lo scorso 17 giugno un report contenente
suggerimenti volti ad evitare la
dispersione scolastica degli alunni non nipponici e favorire il loro pieno
inserimento linguistico nel Paese.
Il comitato, guidato dalla sottosegretaria Tomoko Ukishima, è stato istituito
dopo che era scoppiato in gennaio lo scandalo circa la non frequenza scolastica di 16.000 minori stranieri.
Tra le misure suggerite, e già parzialmente discusse nelle scorse settimane,
quella di coinvolgere tutti i comuni obbligandoli a fornire dati aggiornati al
dicastero nonché di applicare (“per il
2026” e quindi con tempi piuttosto lunghi) quanto previsto per legge e cioè
che ogni 18 studenti stranieri per scuola vi sia un insegnante di lingua
giapponese a loro dedicato.
Sul lavoro un rapporto dell’OCSE diffuso lo scorso 19 giugno ha mostrato, confermando per altro l’esistenza di un trend pluriennale (anche nel 2013, anno della precedente ricerca, i dati erano simili), che i docenti nipponici sono tra quelli che lavorano di più tra le 48 nazioni indagate (tra esse Brasile, Canada, Stati Uniti, Italia, Messico, Russia, Australia, Arabia Saudita ecc.). In totale gli insegnanti giapponese lavorano in media 56 ore a settimana (54,4 quelli delle scuole elementari) mentre per le altre nazioni il dato è stato pari a 38,3 ore.
In media le attività extracurriculari portate avanti dai docenti dell’Arcipelago impegnano per 7,5 ore settimanali (1,9 nelle altre altre nazioni) mentre 5,6 ore (contro le 2,7 degli altri Paesi) sono dedicate a compiti amministrativi.
Approvate in chiusura di settimana anche una serie di norme
volte, nelle intenzioni dell’esecutivo, a stabilizzare
300.000 persone appartenenti alla generazione di lavoratori tra i 30 ed i 40
anni.
Tra le misure approvate (destinate ad essere applicate a partire dal prossimo
anno) anche alcune volte ad incoraggiare
la permanenza al lavoro degli anziani consentendo il cumulo pieno per i
pensionati-lavoratori sotto una certa soglia.
In economia proseguono la serie di dati positivi sul turismo. Nel mese di maggio il numero di
visitatori stranieri è cresciuto del 3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno
precedente raggiungendo la cifra record di 2.733.100 persone. Tra le nazioni
che più hanno contribuito a questo dato vi sono state la Cina (756.400 e +13,1%
sul maggio 2018), la Repubblica di Corea (603.400 con un calo però del 5,8%),
Taiwan (426.500 ed anche in questo caso con un lieve calo), il Vietnam (39.900
e ben +41,6% sul 2018) e la Russia (9.700 presenze totali e +30,2%). In
complesso nei primi cinque mesi dell’anno i turisti stranieri sono stati
13.753.600 e cioè il 4,2% in più rispetto al medesimo periodo del 2018.
Negli stessi giorni nei quali l’Agenzia per il Turismo comunicava questi dati a
Parigi l’UNESCO aggiungeva alla
propria lista di riserve per la tutela della biosfera l’area montuosa del Kobushi. La riserva, la nona inserita in questa
speciale lista UNESCO, misura 190.000 ettari e copre parti delle Prefetture di
Tokyo, Saitama, Yamanashi e Nagano.
Aumenti anche nelle vendite nei supermercati. A maggio le catene di negozi in affiliazione, secondo dati diffusi dall’associazione di categoria, hanno registrato un +1,7% rispetto allo stesso mese del 2018. Le vendite sono state trainate dai gelati e dalle bibite. In calo il numero di clienti (–1,1%) ma essi hanno contemporaneamente spesi di più (in media il 2,8% in più per cliente).
Nella bilancia
commerciale il Sol Lavante ha avuto a maggio il primo deficit degli ultimi 4 mesi a causa del crollo delle esportazioni
verso la Cina. Nel complesso il deficit ha raggiunto i 967,1 miliardi di
yen con lee esportazioni calate del 7,8 rispetto allo stesso mese del 2018 (in
calo anche le importazioni che hanno segnato un –1,5%).
Prosegue anche, per la disperazione di Donald Trump, il surplus nei confronti degli Stati Uniti cresciuto del 14,8% (395 miliardi di yen in termini
assoluti).
Proprio dagli USA il Rappresentante al Commercio Robert Lighthizer, intervenuto
nel proprio parlamento, ha auspicato un accordo bilaterale con il Giappone “nell’arco di qualche settimana”.
A Tokyo, frattanto, il Governatore della Banca del Giappone Kuroda ha confermato lo scorso giovedì la prosecuzione della politica di estremo allentamento monetario. La decisione è passata all’ultimo tavolo direttivo di mercoledì con un voto di 7 a 2.
Nell’elettronica Fujitsu
ha annunciato che a partire da luglio immetterà sul mercato degli apparecchi acustici in grado di convertire
suoni in vibrazioni e luce. Il nuovo prodotto, che uscirà con il nome
commerciale di Ontenna, è attualmente
in corso di distribuzione in 118 scuole nelle quali sarà testato da alcuni
studenti con disabilità uditive. L’apparecchio è lungo 6,5 centimetri e pesa 25
grammi.
In casa Japan Display il fondo
cinese China’s Harvest Tech Investment Management, la ciambella di salvataggio
che doveva iniettare capitale fresco nell’azienda nipponica, ha comunicato che
deciderà se investire o meno i circa 80 miliardi di yen necessari alla
ricapitalizzazione il prossimo 27 giugno mentre l’altro socio del fondo cinese,
la taiwanese TPK, ha reso noto che non parteciperà più alla cordata.
Tra i possibili altri investitori la società di Hong Kong Oasis Management che
dovrebbe precisare le proprie intenzioni anch’essa il prossimo 27 giugno.
Nella telefonia come ampiamente previsto da indiscrezioni apparse sulla stampa nelle scorse settimane l’esecutivo ha approvato un regolamento che costringerà le compagnie di telefonia mobile ad abbassare le penali di cancellazione dei contratti dagli attuali, in media, 9.500 yen a 1.000 yen. Il nuovo regolamento vieta anche sconti superiori ai 170 yen per quegli utenti che sottoscrivono un contratto biennale acquistando congiuntamente un telefonino. La mossa, volta ad aumentare la concorrenza nel settore, segue una serie di iniziative (delle volte regolamentari altre sotto forma di moral suasion) miranti ad ottenere tariffe telefoniche più basse.
Frattanto SoftBank, gruppo telefonico e finanziario tra i maggiori al mondo, ha annunciato per bocca del suo amministratore Masayoshi Son, intervenuto in assemblea degli azionisti il 19 giugno, che sarà aumentato l’investimento nelle start-up tecnologiche mediante l’apertura di un nuovo fondo (il Vision 2).
Nella ristorazione andando incontro agli ultimi auspici delle riunioni del G20 la catena di ristoranti cinesi, con base ad Osaka, Ohsho Food Service ha comunicato lo scorso martedì che eliminerà le stoviglie in plastica dai tutti i propri 729 ristoranti a partire da luglio.
Sbarco negli USA per il produttore di sake Kiku-Masamune Sake Brewing la quale venderà oltre oceano il proprio prodotto commercializzato con il marchio Hyaku Moku.
Cattive notizie, invece, per le attività estere di Sumitono. La filiale filippina della società Sumifru Singapore (posseduta per il 49% dalla nipponica Sumitomo) è stata accusata da due sindacalisti di quel Paese, Paul John Dizon e Jamila Seno, di pratiche lavorative scorrette e violazioni di diritti avvenuti nelle piantagioni di banane possedute dalla stessa. I sindacalisti hanno inviato i consumatori giapponesi a boicottare la società fino a quando essa non rispetterà quanto le ordinanze degli uffici del lavoro filippini nonché una sentenza, non applicata dall’azienda, che obbliga Sumifru a riconoscere il sindacato Namasufa consentendogli di partecipare alla contrattazione aziendale.
Nelle biotecnologie la giapponese Euglena Corporation con la cooperazione di Itochu avvierà entro il 2025 in Indonesia la produzione di microalghe destinate a diventare biocombustile. La società, pioniera nella produzione di biodisel da alghe, non ha ancora definito né la località nella quale impiantare la fabbrica né i possibili mercati di sbocco.
Nel settore aereo Mitsubishi
Aircraft ha comunicato il 17 giugno dal Salon International de
l’Aéronautique et de l’Espace di Parigi che entro il 2023 sarà completato il suo
M100 da 70 posti destinato ad i voli di corto e medio raggio.
La società inizialmente aveva ipotizzato di progettare per i voli regionali
(rendendoli disponibili per metà del 2020) aerei da 90 posti ma ha in seguito
abbandonato l’idea.
Nell’industria automobilistica Nissan ha accettato lo scorso mercoledì la controproposta proveniente da Renault circa la nuova governance della
società nipponica. Renault ha dunque accettato la creazione di tre comitati
paralleli al consiglio di amministrazione (uno dei quali incaricato delle
nomine mentre un altro alla revisione dei conti) inserendo però in essi oltre
al presidente della società francese Senard anche l’amministratore delegato
Bollore inizialmente escluso dalla proposta nipponica.
Nissan e Renault hanno intanto avviato una cooperazione con la statunitense
Waymo destinata allo sviluppo di tassì a
guida a guida autonoma: “per noi è
l’opportunità ideale per condurre le tecnologie di guida autonoma a livello
globale” ha affermato l’amministratore delegato di Waymo John Krafcik.
(con informazioni di population.un.org; oecd.org; yna.co.kr; tass.com; mainichi.jp; japantimes.co.jp)
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