Settimana iniziata con un incidente ferroviario che non ha
avuto conseguenze in termini di feriti, il convoglio era senza passeggeri, ma
che ha comunque bloccato per 14 ore la circolazione sulla linea tra Inami e
Kii-Yura (Prefettura di Wakayama).
Lo scorso 14 aprile, infatti, un convoglio operante su quel tratto di ferrovia
ha deragliato provocando la cancellazione di 102 treni e lasciando a terra
oltre 10.000 pendolari.
A Kumamoto lo
scorso lunedì il Governatore della Prefettura ha promesso maggiori sforzi per
la ricostruzione. “Ci sforzeremo affinché
ognuno possa avere velocemente una casa sicura” ha sostenuto Ikuo Kabashima
commemorando le 273 vittime del terremoto
occorso tre anni fa.
Attualmente circa 16.000 persone vivono in case provvisorie.
Ad Osaka l’Ufficio per le Telecomunicazioni del Kinki ha iniziato la sperimentazione di un’applicazione per telefonini volta a fornire informazioni in caso di emergenze ai turisti stranieri. Il servizio dovrebbe essere lanciato il prossimo giugno quando la città ospiterà il summit del G20. Allo sviluppo dell’applicazione hanno cooperato i Consolati di Vietnam, Perù e Filippine.
Nel nucleare TEPCO ha
iniziato lo scorso lunedì a rimuovere del combustibile nucleare ospitato nelle
piscine degli ex terzo e primo reattore.
Il lavoro di rimozione delle barre radioattive (ben 1.1573) è stato rimandato
per quattro anni a causa di problemi tecnici ed elevatissimi livelli di
radiazioni e dovrebbe concludersi entro il 2021.
Il 15 aprile i primi 250 chilogrammi di materiale sono stati rimossi dal terzo
reattore. In totale le barre sono 566.
Proprio nella Prefettura colpita la scorsa domenica si è recato in visita il
premier Abe per inaugurare la nuova sede del comune di Okuma.
In economia NTT Docomo, una delle maggiori aziende di
telecomunicazioni del Sol Levante, ha annunciato che da giugno abbasserà del
40% le proprie tariffe di telefonia mobile a partire dal prossimo giugno. Il
calo delle tariffe e la stesura di contratti più chiari (in particolare, che
separino l’acquisto del telefono dal servizio di telefonia) era stato auspicato
dal governo alcuni mesi fa.
La società prevede minori profitti pari a circa 400 miliardi di yen i quali
potrebbero però essere recuperati a partire dal prossimo anno grazie ai servizi
forniti sul 5G.
“Riteniamo che potremo tornare agli
attuali livelli di profitto per il 2023 ma ciò richiederà lo sforzo di muoversi
in avanti con rapidità” ha dichiarato il presidente della società Kazuhiro
Yoshikawa.
In ambito macroeconomico in un recente report l’OCSE ha suggerito al Giappone di portare
la tassa sui consumi al 26% al fine di assicurare la sostenibilità fiscale del
Paese.
Il rapporto è stato presentato a Tokyo lo scorso 15 aprile dal Segretario
Generale dell’organizzazione, il messicano Angel Gurria, ed in esso si
sottolinea “la necessità di adattare le
finanze pubbliche ed il mercato del lavoro ad una società più anziana”.
Nello specifico il rapporto invita a rendere
maggiormente flessibile il mercato del lavoro (a dire il vero uno dei più
flessibili del mondo fatta eccezione per i periodi di assunzione nelle grandi
imprese e per pochi altri aspetti minori) e di abolire la possibilità di andare in pensione a 60 anni di età.
Il Sol Levante ha introdotto la tassa sui consumi soltanto nel 1995 ed essa è
stata progressivamente aumentata fino a giungere, il prossimo ottobre, al 10%.
Per quanto concerne i rapporti commerciali con gli USA lo
scorso martedì si sono incontrati il ministro
per la Rivitalizzazione Economica di Tokyo Toshimitsu Motegi ed il
Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Robert Lighthizer. Primi
argomenti affrontati tra i due i dazi su
prodotti agricoli ed automobili ma è stato anche concordato che nei round
dei negoziati saranno esaminate anche le questioni legate al commercio
digitale.
“Il deficit commerciale con il Giappone è
molto cresciuto raggiungendo i 67,6 miliardi di dollari nel 2018” ha
sottolineato Lighthizer al termine di un incontro che rimanderà a numerosi
altri prima che le due nazioni possano giungere ad un accordo bilaterale.
A complicare l’accordo saranno certamente anche i dati sulla bilancia
commerciale di Tokyo poco lusinghieri nel 2018. Lo scorso anno, infatti, il Sol Levante ha registrato un segno meno
nel rapporto esportazioni/importazioni per la prima volta da tre anni a
questa parte.
Il report preliminare diffuso dal Ministero delle Finanze mercoledì ha
registrato un deficit pari a 14,2 miliardi di dollari in gran parte causato
dalla contrazione della domanda cinese.
Se le esportazioni sono cresciute, infatti, dell’1,9% raggiungendo gli 80.710
miliardi di yen (in gran parte per le buone performance di auto e navi) a
salire è stato anche l’import: +7,1% (per un totale di 82.290 miliardi)
soprattutto a causa dell’aumento del prezzo del petrolio e del GPL.
Per quanto attiene al turismo gli ultimi dati governativi,
resi noti lo scorso martedì, hanno segnalato una crescita del numero di
visitatori stranieri nel 2018 del 6,2% rispetto all’anno precedente per un
totale di 31.620.000 persone.
In calo però, almeno per i primi tre mesi del 2019 di cui pure sono stati
forniti i numeri, la spesa per singolo turista che è stata pari a 143.206 yen
(-5,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente).
Nell’auto Nissan ha mostrato lo scorso 17 aprile i due
modelli celebrativi del 50° anniversario delle auto sportive GT-R e Fairlady Z.
Il primo modello sarà venduto sul mercato nipponico a partire da giugno al
modico prezzo di 13,2 milioni di yen.
Nuovo modello anche per Toyota: l’azienda ha presentato al salone dell’auto di
Shanghai i primi due modelli di SUV elettrici. I veicoli, denominati C-HR e
IZOA, saranno venduti sul mercato cinese a partire dal 2020.
In casa Suzuki la società ha comunicato
al Ministero dei Trasporti l’avvio della procedura di richiamo di circa 2
milioni di auto le cui ispezioni di sicurezza erano state effettuate da
dipendenti sprovvisti di certificazioni adeguate. Nel fine settimana numerosi
ispettori si sono recati negli uffici della multinazionale ad Hamamatsu
(Prefettura di Shizuoka) per ascoltare diversi funzionari ed accertare le
responsabilità del management nella vicenda.
Innovazioni nel settore dei trasporti: l’azienda di robotica
Tokio Marine e la Nav Assist, società che sviluppa software, stanno lavorando
congiuntamente per lo sviluppo di robot in grado di fornire informazioni volte
ad ottimizzare il lavoro degli autisti di mezzi operanti su strada.
Il sistema servirà ad alleggerire il carico di lavoro per coloro che si
occupano dell’organizzazione dei carichi e delle spedizioni nelle aziende
occupandosi in particolare di gestire tutte le questioni concernenti la
sicurezza.
Nel web il Partito Liberal-Democratico ha chiesto
all’esecutivo di operare affinché siano
rese note tutte le clausole dei contratti che i giganti della rete come Google
ed Amazon fanno sottoscrivere ai propri venditori.
Da tempo il partito di governo ha messo in piedi una commissione che sta
studiando come allargare la concorrenza e come impedire traffici poco
trasparenti con i dati.
La mossa del PLD è avvenuta in contemporanea con l’uscita di una ricerca
condotta su 2.000 venditori realizzata dall’antitrust e che ha mostrato
percentuali altissime (fino al 90%) di utenti
che hanno dichiarato che i contratti da loro sottoscritti sono stati cambiati
unilateralmente dalle piattaforme.
Un gruppo di lavoro del Ministero dell’Economia, Industria e Commercio ha
intanto licenziato una bozza di report che suggerisce una modifica della
normativa anti monopoli ampliando la possibilità di sanzionare per via
amministrativa le aziende che si dimostrassero poco trasparenti ed eque nei
confronti degli utilizzatori delle piattaforme.
In politica estera il ministro Taro Kono ha incontrato lo scorso lunedì il capo del governo cinese Li
Keqiang al fine di rafforzare la cooperazione economica tra i due Paesi e
di preparare la visita del Presidente Xi ad Osaka prevista per il prossimo
giugno.
“La Cina dà il benvenuto alle aziende
nipponiche che vogliono espandere i loro investimenti” ha affermato Li al
termine del quinto incontro del Dialogo Economico Cina-Giappone.
Tra i temi discussi da Kono con Li e con l’omologo Wang Yi la tutela della proprietà intellettuale
nipponica in Cina nonché la rimozione da parte cinese del divieto all’importazione di carne di manzo giapponese.
Preoccupazione è stata espressa da parte cinese per l’esclusione delle aziende tecnologiche Huawei e ZTE dai sistemi per lo
sviluppo dell’internet 5G nel Sol Levante.
Per quanto concerne i rapporti con la Gran Bretagna il
premier ha incontrato lo scorso lunedì il ministro per gli Affari Esteri e del
Commowealth Jeremy Hunt invitando la
nazione isolana a minimizzare gli effetti negati della Brexit.
“Abbiamo rispetto per gli sforzi del
primo ministro May volti ad evitare una Brexit senza accordo e speriamo che
l’impatto negativo dell’uscita della Gran Bretagna sia minimo per le aziende
giapponesi e per l’economia mondiale” ha affermato Abe.
Molte aziende nipponiche, specie nel
settore automobilistico, hanno annunciato il taglio degli investimenti nel
Regno Unito.
Opposta la decisione di Nippon Telegraph and Telephone che potrebbe invece
utilizzare la piazza di Londra per la gestione delle proprie società
estere.
Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa l’azienda, una delle maggiori
compagnie telefoniche dell’Arcipelago, potrebbe fondere già nel prossimo luglio
la propria controllata Dimension Data Holding con le società estere di NTT
Communications.
Nel dialogo con la Russia il Sol Levante potrebbe rinunciare
a proporre una propria bozza di trattato di pace che chiuda giuridicamente il
secondo conflitto mondiale stante l’indisponibilità
russa a cedere sulle due isole di Iturup e Kunashir conquistate nell’estate
1945.
“Trattare la questione fuori dal tavolo
dei negoziati li influenzerà negativamente” ha chiuso il Portavoce
dell’esecutivo Suga a domanda specifica di un giornalista.
Se la cooperazione economica, infatti, avanza ed ha portato anche alla
costituzione di un fondo di investimento comune da un miliardo di dollari sul
piano territoriale la Federazione Russa ha ribadito fino alla nausea che
nessuna modifica territoriale è operabile nell’area e che dunque per giungere ad un trattato il Sol Levante
dovrà riconoscere la sovranità russa su tutte e quattro le Curili meridionali.
Per proseguire i colloqui il ministro Kono dovrebbe incontrare l’omologo Lavrov
il prossimo 11 maggio.
Sul fronte militare è emerso che la flotta di F-35A in mano
al Giappone è stata vittima di svariati atterraggi d’emergenza prima
dell’ultimo incidente, avvenuto la scorsa settimana, che è costato la vita ad
un pilota nipponico.
“La tecnologia a bordo degli F-35 è
soggetta a segreto. Con la cooperazione degli USA vorremmo prendere
l’iniziativa per accurate indagini sugli eventi” ha dichiarato alla stampa
il ministro della Difesa di Tokyo Iwaya.
Le ricerche del velivolo scomparso e del suo pilota sono state ufficialmente
abbandonate il 20 aprile.
Ad Okinawa,
frattanto, lo scorso 13 aprile si è avuto un gravissimo episodio di cronaca,
l’ennesimo, che ha coinvolto un militare statunitense.
Nella città di Chatan due sabati fa sono stati trovati in un appartamento due corpi, quello di una donna locale e
quello del marinaio statunitense Gabriel Olivero. Il sospetto degli
investigatori è che si sia trattato di un caso di omicidio-suicidio.
“Come segno di rispetto per una comunità
arrabbiata e in stato di shock dovremmo essere discreti” ha scritto in una
lettera aperta il tenente generale statunitense Eric Smith. Lo scorso lunedì il
Governatore della Prefettura Denny
Tamaki, fiero oppositore alla presenza americana sull’isola, ha incontrato lo stesso Smith per chiedere un deciso intervento volto a
contenere i crimini commessi dagli americani ad Okinawa.
Sempre ad Okinawa una recente sentenza emessa dalla sezione di Naha dell’Alta
Corte di Fukuoka ha stabilito che il
governo nipponico dovrà risarcire con 2,46 miliardi di yen circa 3.400
cittadini che avevano fatto causa allo Stato per i numerosi e
fastidiosissimi rumori prodotti dai
velivoli militari USA.
La Camera bassa ha, nel contempo, approvato lo scorso martedì la
contestatissima legge che vieta il
sorvolo di droni sulle strutture militari statunitensi e sui siti che
ospiteranno le prossime Olimpiadi, caso quest’ultimo che ha suscitato l’opposizione
della stampa nipponica.
La presenza militare americana è anche un ostacolo ai voli
civili. Nella settimana appena trascorsa il governo nipponico ha chiesto a
quello USA di aprire le piste della base di Yokota (Prefettura di Tokyo) ai
voli civili in previsione dell’aumento che li riguarderà nell’estate 2020
quando i Giochi Olimpici attireranno molti turisti stranieri.
La base di Yokota occupa circa 720 ettari di territorio ad ovest di Tokyo, è
provvista di un’unica pista lunga oltre 3,3 chilometri e larga 60 metri, e la
sua apertura al traffico non militare alleggerirebbe considerevolmente gli
aeroporti di Haneda e Narita.
Lo scorso fine settimana, nel contempo, si è tenuto l’incontro nel formato 2+2 (e cioè con la presenza dei ministri di Esteri e Difesa) tra Giappone e Stati Uniti. Nella capitale americana Kono, Iwaya, Shanahan e Pompeo hanno sottoscritto l’impegno a rafforzare la cooperazione sul fronte della sicurezza nel cyberspazio.
In ambito criminale una recente inchiesta dell’Agenzia di Investigazione
Ambientale ha interessato alcuni produttori
di sigilli (utilizzati insieme o al posto della firma da numerosi
funzionari) in quanto coinvolti nel commercio
dell’avorio.
Secondo la Convenzione di Washington, siglata dal Giappone nel 1990, il commercio
internazionale di manufatti in avorio è illegale e punito dai singoli Stati
mentre è possibile la vendita e l’acquisto all’interno dei confini nazionali.
Coinvolti nell’indagine 303 negozi di Tokyo, Nagoya ed Osaka.
In chiusura sul welfare il governo ha approvato lo scorso
venerdì un piano per limitare l’accesso
ai cittadini nipponici alle case da gioco che apriranno nel Paese. Il piano
è uno strumento attuativo della legge per il contrasto alle ludopatie approvata
lo scorso ottobre.
Tra le misure previste dalla norma la rimozione dei bancomat dai siti che
ospitano le macchinette del pachinko,
dalle sale scommesse e dai casinò che apriranno nei resort.
Sempre nel welfare il governo starebbe studiando la
possibilità di riformare le pensioni abolendo
le riduzioni sull’ammontare dell’assegno previste per i pensionati che
continuano a lavorare.
La mossa, volta a favorire la permanenza
al lavoro dei più anziani in un Paese che soffre di una costante carenza di
manodopera, potrebbe trasformarsi in legge il prossimo anno.
L’attuale norma è penalizzante per i pensionati che rimangano a lavoro di età
compresa tra i 60 ed i 64 anni e che percepiscono oltre 280.000 yen al mese e
per gli ultrasessantacinquenni con assegni superiori ai 470.000 yen al mese.
Frattanto un’indagine, realizzata dall’Istituto Nazionale di
Ricerca su Popolazione e Sicurezza Sociale e diffusa il 19 aprile, mostra come per il 2040 il 40% dei nuclei familiari
potrebbero essere composti da una sola persona. L’aumento di questo tipo di
famiglie, che a Tokyo potrebbero giungere sempre in quella data ad oltre il 48%
del totale, è dovuto principalmente al calo del tasso di natalità.
L’Istituto prevede inoltre che il numero delle famiglie scenda da 53.330.000
del 2015 a 50.760.000 per la data ultima della stima.
(con informazioni di oecd.org; gov.cn; ustr.gov; mainichi.jp)
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Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.