Si è celebrato lo scorso 11 marzo l’ottavo anniversario del devastante terremoto del Tohoku che provocò la morte di 15.897 persone (2.533 vengono invece ancora conteggiate ufficialmente tra i dispersi) e produsse il più grave disastro nucleare della storia.
Ad otto anni di distanza la ricostruzione ancora arranca (51.778 sono ancora gli sfollati e di questi oltre 32.000 nella Prefettura di Fukushima), migliaia di persone hanno abbandonato per sempre le Prefetture più colpite, non è stato ancora risolto il problema della contaminazione delle acque piovane e di falda che entrano in contatto con materiale radioattivo così come non vi è un programma preciso circa il trattamento dei suoli contaminati.
Da un punto di vista economico il settore agricolo affronta ancora restrizioni all’esportazione di alcuni prodotti in Paesi come Taiwan, Corea del Sud, Hong Kong e Cina.
La Repubblica Popolare ha messo al bando le importazioni di tutti i prodotti alimentari da ben 10 Prefetture nipponiche (concessa l’esportazione del solo riso da Niigata lo scorso novembre) mentre la Corea del Sud ha vietato le importazioni di prodotti ittici da otto Prefetture.
Enormi difficoltà sono state incontrate anche sul piano infrastrutturale: la linea Yamada, gestita dalle Ferrovie del Giappone Orientale, nel tratto tra Miyako e Kamaishi sarà riaperta il prossimo 23 marzo dopo otto anni di stop.
Per quanto concerne la demografia nelle aree della Prefettura di Fukushima nelle quali, a partire dal 2017, sono stati rimossi via via i divieti alla residenza la popolazione che ha fatto ritorno è in maggioranza anziana.
In 9 di queste aree gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 45,5% dei residenti: il dato è migliore rispetto ad un anno fa (quando tale percentuale era più alta dell’1,7%) ma mostra come i giovani evacuati preferiscano ricostruire la propria vita in altre regioni dell’Arcipelago.
Nelle medesime municipalità i residenti con meno di 15 anni sono il 5% ed erano il 13,1% prima della catastrofe.
Nei comuni non soggetti ad evacuazione la percentuale degli ultrasessantacinquenni è del 31,1% mentre il censimento del 2010 registrava una popolazione anziana pari al 27,4%.
“Nell’area del disastro sono stati compiuti dei progressi nella ricostruzione ma ancora 50.000 persone rimangono evacuate” ha sottolineato il Segretario del Partito Costituzionale Democratico Tetsuro Fukuyama il quale ha anche rilanciato la battaglia del proprio partito per “avanzare verso una società senza nucleare”.
“In termini infrastrutturali si è proceduto rapidamente tuttavia qui non c’è molto lavoro e c’è preoccupazione per le radiazioni” ha affermato il Presidente del PCD Yukio Edano recatosi in visita nella Prefettura di Fukushima. Qui il leader dell’opposizione ha ispezionato il sito temporaneo nel quale vengono stoccati i materiali radioattivi rimossi trovando i teloni che li coprono danneggiati.
“L’aumento dei costi di smantellamento della centrale TEPCO, il deflusso di acqua contaminata ed il danno alla reputazione del Paese sono delle sfide ancora in piedi” ha sottolineato Edano.
“Molti stanno ancora ricostruendo le loro vite” si legge nel comunicato diffuso dal Partito Socialdemocratico organizzazione che auspica inoltre che il nuovo organismo che andrà a sostituire l’Agenzia per la Ricostruzione sia “più flessibile, reattivo e permanente”.
“Col pretesto che molti ordini di evacuazione sono stati rimossi TEPCO e le autorità nazionali e locali sono state discontinue nel fornire supporto e pagare i risarcimenti ai cittadini” si legge nel comunicato diffuso dal Presidente del Partito Comunista Kazuo Shii.
“Ignorando la pubblica opinione che chiede la fine dell’energia nucleare – ha poi sottolineato il leader dei comunisti – il governo Abe è impegnato nella ripresa dell’attività dei reattori nucleari e nella promozione di questa fonte di energia. Tuttavia l’obiettivo di esportare centrali è fallito dimostrando che il business nucleare non ha futuro. Continueremo a lavorare per un Giappone libero dalle centrale nucleari cooperando con i cittadini”.
Nel contempo in un’altra area dell’Arcipelago, la Prefettura
di Yamaguchi, la locale Corte Distrettuale ha respinto una richiesta di stop all’operatività del terzo reattore della
centrale di Ikata di proprietà della Shikoku Electric.
Dopo lo stop intervenuto nel 2011 la centrale ha ripreso a funzionare
nell’ottobre del 2018. Nella sentenza si ritiene troppo basso il rischio per
l’impianto di essere travolto da eruzioni vulcaniche (il monte Aso si trova a
circa 130 chilometri).
TEPCO, secondo quanto reso noto dal
periodico comunista Akahata, potrebbe intanto compartecipare alla riattivazione della centrale del Tokai
(di proprietà di Japan Atomic Power) investendo circa 190 milioni di yen. La
centrale necessità lavori per circa 300 milioni di yen al fine di rispettare i
requisiti di sicurezza imposti dall’Agenzia Regolatrice per il Nucleare. A
destare scandalo è il fatto che gli utili della società edochiana sono
commissariati dal 2011.
“TEPCO rifiuta le proposte di mediazione avanzate
in sede di arbitrato dalle vittime di Fukushima ma pianifica di usare quasi 200
milioni di yen per fare ripartire la centrale del Tokai: è totalmente
inaccettabile” ha commentato Tatsuya Ito, rappresentante delle famiglie
evacuate di Iwaki.
In politica interna un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Kyodo ha mostrato come il tasso di approvazione del governo sia sceso al 43,3% (-2,3% rispetto a febbraio); a motivare la crescente sfiducia anche la vicenda della nuova base militare di Henoko: il 68,7% dei rispondenti al rilevamento dichiara che il governo debba rispettare quanto espresso nelle urne dagli elettori della Prefettura di Okinawa.
Sullo scandalo dei dipendenti
della pubblica amministrazione assunti come disabili anche se non lo erano il
governo ha presentato lunedì scorso un piano che prevedrà tagli nei
trasferimenti per quegli enti che non dovessero raggiungere la percentuale
minima di tali lavoratori del 2,5%.
I tagli, 600.000 yen l’anno per ogni mancato lavoratore assunto, dovrebbero
partire nel 2021.
La stessa sanzione è applicata nel settore privato già da anni.
Gli ultimi dati sul numero complessivo dei dipendenti pubblici mostrano, nel
contempo, come il settore pubblico
nipponico viva una grande sofferenza che si manifesta poi nella qualità dei
servizi offerti ai cittadini. I lavoratori della pubblica amministrazione
nel Sol Levante sono attualmente 36,7 per 1.000 abitanti contro gli 89,5 della
Francia, i 69,2 della Gran Bretagna ed i 59,7 di Stati Uniti e Germania.
Per quanto concerne gli affari interni al PLD il premier Abe ha negato l’intenzione, circolata nelle scorse settimane, di volersi candidare per un quarto mandato alla guida del maggior partito del Paese. “Candidarsi per un quarto mandato è proibito dallo statuto” ha dichiarato il premier. La presidenza Abe terminerà nel settembre 2021 ed al termine si aprirà quasi certamente una guerra per la successione come mai prima d’ora.
In politica estera si sono conclusi in un nulla di fatto i colloqui tra Kim Yong Kil e Kenji Kanasugi,
funzionari dei Ministeri degli Esteri di Repubblica di Corea e Giappone.
L’incontro, svoltosi giovedì, era finalizzato alla ricerca di una soluzione
giuridica dopo che diversi tribunali sudcoreani avevano condannato aziende
nipponiche a pagare dei risarcimenti a cittadini coreani schiavizzati durante
il secondo conflitto mondiale.
Kanasugi ha ribadito che il Giappone attuerà “contromisure” qualora le autorità
giudiziarie sudcoreane dovessero procedere alla confinsca degli asset che le
compagnie condannate possiedono in RdC.
In campo militare critiche fortissime ha suscitato la nuova legge che regolerà il settore degli
acquisti per le Forze di Autodifesa. Per Yoichiro Aoagi del PCD la
riduzione dei costi prevista “è vaga”
ed in alcuni casi, come per gli acquisti di caccia dagli USA, il costo finale
del materiale risulterà persino aumentato.
Nessuna garanzia di riduzione dei costi anche per Takeshi Saiki del Partito
Democratico per il Popolo per il quale la legge oltre a segnare l’inizio del
declino dell’industria bellica nazionale (industria che a dire il vero il
Giappone, sulla base della Dichiarazione di Potsdam non potrebbe nemmeno avere)
e di una politica della difesa autonoma porterà ad un contenimento ufficiale
delle spese dell’1% che però non tiene conto del bilancio supplementare
lasciando dunque che le uscite per la sicurezza nazionale del prossimo anno
fiscale superino di nuovo i 5.000 miliardi di yen.
Intanto potrebbe slittare al 2022 il ritorno al Giappone della base di Futenma ad Okinawa a causa della necessità di consolidare parte dell’area con della sabbia. Nel 2013 il governo nipponico e quello statunitense si accordarono per un ritorno dell’area “entro il 2022 o oltre”.
Il ritorno della base sita a Ginowan è comunque vincolato alla realizzazione della nuova, contestatissima, base di Henoko (Nago) i cui costi di ricollocazione ammonteranno a circa 350 miliardi di yen mentre l’area marina distrutta dai lavori di sbancamento sarà di 160 ettari.
In economia è stato rimandato un incontro tra imprenditori
sudcoreani e nipponici previsto per maggio a causa del clima di tensione
esistente tra le due nazioni.
“I rapporti Corea del Sud-Giappone hanno
incontrato di recente enormi difficoltà a causa di varie controversie: data la
situazione abbiamo deciso di rimandare l’incontro” si legge in un
comunicato dell’Associazione Economica Corea-Giappone.
L’evento, che raduna imprenditori delle due nazioni e che ha visto lo scorso
anno la partecipazione del premier edochiano, si tiene dal 1969.
Nel settore meccanico in calo a gennaio del 5,4% gli ordinativi
a causa del rallentamento dell’economia
cinese, evento che “ha certamente
alcuni effetti nel declino degli ordini” come si legge nel comunicato
diffuso dall’esecutivo lo scorso giovedì.
Per quanto concerne il non manifatturiero (escludendo cantieristica navale ed
elettricità) vi è stata, al contrario, una crescita dell’8% nel medesimo
mese.
Il calo della domanda cinese ha colpito anche gli acquisti di elettronica da
parte dei turisti di quel Paese nonché l’industria chimica.
L’esecutivo si augura una ripresa dei consumi in corrispondenza dei dieci
giorni di vacanza concessi in occasione dell’incoronazione del nuovo Imperatore
mentre nel settore edilizio si prevedono nuovi sconti fiscali che dovrebbero
rilanciare gli acquisti di nuove abitazioni.
Per ciò che concerne l’inflazione il ministro delle Finanze
Taro Aso lo scorso 14 marzo ha sostenuto che la Banca Centrale debba adottare
un approccio “flessibile” al fine di ottenere l’auspicato, ma di fatto
impossibile, obiettivo del 2%.
“C’è qualche persona comune arrabbiata
perché l’obiettivo non è stato raggiunto? Credo di no” ha affermato il
vicepremier intervenendo in Commissione Finanze del Senato, quasi che la
questione riguardasse soltanto la BOJ e non anche l’esecutivo.
Lo scorso venerdì la Banca Centrale ha confermato (per 7 voti a 2) di mantenere l’attuale politica di
allentamento monetario. Nel report diffuso dopo la riunione del tavolo
direttivo si sostiene che l’economia del Sol Levante si “espanderà moderatamente” anche se le esportazioni potrebbero
risentire “degli effetti del
rallentamento di economie estere”.
Nel commercio estero il Rappresentante per gli Stati Uniti,
Robert Lighthizer, ha sostenuto in parlamento che l’obiettivo chiave degli USA
nei negoziati per un accordo bilaterale con il Sol Levante sarà quello di
ottenere maggiori aperture nel settore agricolo.
Allo stato attuale gli accordi del TPP
ad 11 e quello tra Giappone ed Unione Europea stanno ponendo in una grave
situazione di svantaggio i produttori di oltreoceano in particolare per
quanto concerne le esportazioni di carne bovina.
“La situazione non è buona e andrà
rapidamente peggio” ha sostenuto il responsabile della politica commerciale
USA a fronte del taglio delle tariffe attuato dal Giappone per la carne
australiana, canadese, messicana e neozelandese (accordi per il taglio dei dazi
sulle importazioni bovine sono stati per altro sottoscritti dal Giappone anche
con Uruguay e Paraguay lo scorso anno).
Nell’auto cattive notizie per Honda nel continente americano. La società potrebbe infatti
richiamare circa un milione di veicoli negli Stati Uniti ed in Canada a causa
di problemi tecnici sugli air bag Takata
montati sugli stessi.
A fornire la notizia l’agenzia federale canadese per la sicurezza nei trasporti
per la quale le auto coinvolte nel proprio Paese sono circa 84.000 (prodotte
tra il 2001 ed il 2010). Negli Stati Uniti il numero potrebbe essere dieci
volte superiore.
Per quanto concerne l’alleanza
Nissan, Renault, Mitsubishi in un comunicato diffuso lo scorso martedì i
rappresentanti delle tre società hanno annunciato la creazione di un nuovo
organismo di direzione del gruppo che eviti un eccesso di potere nelle mani di
un unico dirigente.
La guida dall’alleanza sarà quindi assunta congiuntamente da Jean-Dominique
Senard (presidente di Renault) Hiroto Saikawa (ad e presidente di Nissan),
Osamu Masuko (ad e presidente di Mitsubishi) e Thirry Bollore (amministratore
delegato di Renault).
Sulla rimozione di Ghosn da membro del consiglio di amministrazione gli
azionisti di Nissan saranno chiamati a votare il prossimo otto aprile.
Nissan ha annunciato, frattanto, lo scorso mercoledì che ritirerà entro il 2020
dal mercato dell’Europa occidentale il marchio di lusso Infiniti cessando la
produzione in Gran Bretagna.
Nuovi investimenti negli USA per Toyota: la società nipponica ha annunciato lo scorso giovedì un investimento da 750 milioni di dollari (il quale dovrebbe creare circa 600 posti di lavoro) nel proprio impianto di Georgetown (Kentucky). L’investimento, che aiuta la compagnia ad avvicinarsi all’obiettivo di 10 miliardi annunciato nel 2017, è finalizzato alla produzione negli USA di due modelli di auto ibride.
Nuova espansione si preannuncia per SoftBank in Asia nel settore delle start-up. La compagnia telefonica lancerà il prossimo un nuovo fondo in Repubblica di Corea con una dotazione di 500 milioni dollari. Il fondo potrebbe coinvolgere anche il Servizio Nazionale Pensionistico del Paese.
Sanzionata per 100 milioni di yen Kobe Steel dalla Corte di Tachikawa a causa delle falsificazioni dei dati di qualità delle proprie produzioni. Lo scandalo sui dati farlocchi era scoppiato nel settembre 2017.
Giudizio sfavorevole per i piccoli proprietari dei negozi in affiliazione commerciale. La Commissione Centrale per le Relazioni Sindacati ha stabilito, lo scorso 15 marzo, che i titolari di negozi affiliati ai gruppi FamilyMart e Seven-Eleven non possono contrattare collettivamente le proprie condizioni di operatività in quanto non qualificati come lavoratori ai sensi del testo unico sulle relazioni sindacali.
Nell’abbigliamento Itochu ha comunicato venerdì di aver ottenuto oltre un terzo delle azioni di Descente in una ennesima scalata considerata ostile dal gruppo acquistato. Itochu possiede adesso il 40% delle azioni.
Sul fronte lavoro gli
aumenti salariali proposti dalle grandi imprese alle organizzazioni sindacali
sono molto al di sotto dell’obiettivo del 3% auspicato dall’esecutivo per
far ripartire la domanda interna.
Toyota ad esempio (in genere il settore auto è trainante per gli altri) ha
offerto un aumento mensile di 10.700 yen contro i 12.000 proposti dal
sindacato. Honda ha offerto aumenti nella paga base pari a 1.400 yen mentre
Subaru ne ha offerti mille. Tutti e tre gli aumenti sono inferiori a quanto
negoziato l’anno scorso. Soltanto Nissan ha proposto aumenti da 3.000 yen e
cioè la medesima cifra della scorso anno.
Nell’elettronica Hitachi e Parasonic hanno offerto 1.000 yen (-500 yen in meno
rispetto allo scorso anno).
“Con la politica economica di abe i
salari reali stanno continuando a declinare. È necessario portare avanti la lotta
per ottenere un forte aumento salariale e bloccare l’aumento della tassa sui
consumi” aveva dichiarato nel corso di una manifestazione il Presidente del
sindacato Zenroren Yoshikazu Odagawa.
In previsione della riforma dell’immigrazione (la nuova
normativa sui visti scatterà il prossimo primo aprile) il governo ha invitato le organizzazioni datoriali a non licenziare le
tirocinanti straniere che dovessero rimanere incinte in quanto ciò
costituisce una violazione della normativa nipponica in materia. Tanto il
Ministero della Giustizia quanto le organizzazioni sindacali hanno ricevuto
negli scorsi anni numerose segnalazioni in merito. Lo scorso novembre una
lavoratrice vietnamita di 20 anni aveva riferito ad un sindacato che
l’organizzazione che l’aveva contrattualizzata in Vietnam aveva inserito una
clausola che prevedeva il ritorno in patria in caso di gravidanza.
“Dato che lo schema che regola
l’assunzione di tirocinanti stranieri non menziona lo stato di gravidanza molte
apprendiste ritengono di poter rimanere incinte. La mancata lungimiranza nella
creazione di questo sistema è la ragione che ha portato ad aborti o ritorni in
patria ed i casi venuti alla luce sono soltanto la punta dell’iceberg” ha
sostenuto Shiro Sasaki, responsabile del sindacato Zentouitsu.
In chiusura di settimana il governo ha licenziato una serie di regolamenti
esplicativi sul nuovo sistema dei visti che pongono l’accento sul divieto di corrispondere paghe
differenziate equiparando quindi i lavoratori stranieri a quelli nazionali.
Gli ultimi dati governativi sulla forza-lavoro mostrano frattanto come il numero di lavoratori precari sia cresciuto enormemente negli anni dell’abenomics. Dal 2013 al gennaio 2019 il numero di lavoratori è aumentato di 4,5 milioni ma 3,3 (il 72,8%) sono stati assunti con contratti a tempo determinato.
Nel sociale è stata annunciata la rimozione dei bancomat dalle sale nelle quali sono installate le macchinette del pachinko (un popolare gioco d’azzardo nipponico). Attualmente circa 1.100 ATM sono presenti nelle sale per il panchinko. A fronte dei circa 3,2 milioni di cittadini che si sospettano essere afflitti da dipendenza da gioco più volte il Partito Comunista aveva chiesto questa misura di buon senso.
In campo scientifico Toyota
ha annunciato la realizzazione di un mezzo per l’esplorazione lunare da
realizzare in cooperazione con l’Agenzia Aerospaziale del Giappone la quale
prevede di inviare una missione sul nostro satellite tra il 2029 ed il
2034.
Secondo le prime indiscrezioni il mezzo sarà lungo sei metri, largo 5,2 ed alto
3,8 e potrà ospitare quattro persone.
Sempre in tale ambito il Giappone ha intenzione di coinvolgere altre nazioni
nelle operazioni del telescopio
posizionato vicino il vulcano Mauna Kea nelle Hawaii. Il telescopio è stato
completato nel 199 ed è gestito dall’Osservatorio Astronomico Nazionale del
Giappone e da diversi anni è sommerso dalle difficoltà finanziarie. Alcune
nazioni (Stati Uniti, India, Cina e Canada) hanno avviato la costruzione
congiunta di un nuovo osservatorio e la proposta nipponica è di integrare i
lavori della nuova struttura (che sarà completata nel 2027) con quella
attualmente esistente.
In chiusura in campo criminale sono stati resi noti lo
scorso martedì dall’Agenzia Nazionale di Polizia i datti sugli abusi verso i minori avvenuti nel 2018.
In totale lo scorso anno sono stati registrati 1.380 casi che rappresentano un
+21,3% rispetto al 2017.
In crescita anche il numero delle vittime (+19,3%) così come quello dei minori
affidati ad altre famiglie (+19,1%).
“Si tratta di una situazione
preoccupante. Dovremo coordinarci con consultori e scuole al fine di porre la
sicurezza dei minori al primo posto” ha dichiarato Shunichi Kuryu, Commissario
Generale dell’Agenzia.
(con informazioni di Japan Press Weekly 6 – 12 mar. 2019; cao.go.jp; cdp-japan.jp; sdp.or.jp; honda.ca; nissan-global.com; mainichi.jp;the-japan-news.com)
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Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.