Novità si annunciano sul fronte lavoro: il governo potrebbe presentare nel corso della prossima seduta ordinaria della Dieta un progetto per aumentare l’età pensionabile nella pubblica amministrazione portandola dagli attuali 60 anni a 65 anni entro il 2023.
Per quanto concerne lo scandalo dei sussidi di disoccupazione non erogati a causa delle statistiche poco accurate del Ministero un comitato d’indagine interno ha accertato che la situazione era nota ai dirigenti ma che nessun rimedio è stato posto dagli stessi.
“I lavoratori ed anche i dirigenti così come ex dipendenti sapevano ma non hanno mutato il sistema di raccolta dei dati” si legge nel comunicato rilasciato dal comitato.
Il 22 gennaio il ministro del Lavoro Takumi Nemoto ha annunciato sanzioni per 22 funzionari attuali e passati del dicastero ma ha anche dichiarato che non intendere avviare una causa civile contro gli stessi.
Secondo le ultime informazioni i lavoratori danneggiati sarebbero oltre 20 milioni e le cifre non erogate si attesterebbero intorno ai 79,5 miliardi di yen: “i pagamenti saranno effettuati il più presto possibile” ha dichiarato Nemoto senza però fornire nessuna data.
Di “nuove verifiche” sui dati hanno parlato dall’opposizione Yukio Edano per il PCD e Yuichiro Tamaki per il PDP.
Nemoto è stato a lungo sentito il 24 gennaio dalla Commissione Lavoro e Salute della Camera dei Rappresentanti ed ha subito gli attacchi di Gaku Hashimoto del PLD e Keigo Masuya del Nuovo Komeito il quale ha sottolineato come vi siano stati tentativi di insabbiamento dello scandalo da parte del Ministero: “c’è stato un coinvolgimento organizzativo ed il Ministero deve fare pulizia” ha detto il parlamentare di maggioranza.
Di “sforzi insufficienti” ha parlato anche Shinjiro Koizumi, figlio dell’ex premier Junichiro ed attualmente responsabile Lavoro e Sanità dei liberal-democratici.
“Potete effettuare adesso i pagamenti per chi ne ha più necessità?” ha invece chiesto Chinami Nishimura del PCD senza però ricevere una risposta diretta dal Ministro, il quale si è limitato a dire che dal prossimo marzo i pagamenti delle indennità erogate dal Ministero saranno in regola mentre per il pregresso nessuna data certa è stata fornita.
Il maggior partito dell’opposizione ha anche messo in dubbio, nel corso dell’audizione del ministro Nemoto del 24, l’autonomia del comitato d’indagine: “il report è falso” ha dichiarato Hiroshi Ogushi, membro per il PCD della Commissione Lavoro della Camera bassa.
A fronte di così tante polemiche Nemoto è stato costretto lo scorso venerdì a promettere una nuova indagine volta ad accertare se vi sia stata una volontà di falsificazione dei dati e, se sì, di chi sia la responsabilità.
Lo scandalo potrebbe intanto allargarsi ad altre statistiche nazionali. Secondo quanto comunicato dal Ministero degli Interni e Comunicazioni, dicastero che ha la responsabilità finale sulle statistiche nazionali, sono state rilevate inesattezze in 22 di esse mentre i ministeri coinvolti sarebbero oltre a quelli del Lavoro anche quelli dell’Istruzione, dell’Economia, delle Finanze, delle Infrastrutture e dell’Agricoltura.
Potrebbe intanto approdare in parlamento una proposta di
legge volta a consentire alle aziende di pagare
gli stipendi in moneta elettronica (escludendo però le criptovalute).
Tale possibilità potrebbe essere estesa alle aziende operanti nelle aree
economiche speciali (compresa quindi la Prefettura Metropolitana di Tokyo) e
tali pagamenti saranno oggetto di sorveglianza dall’Agenzia per i Servizi
Finanziari.
La normativa attuale consente di pagare gli stipendi unicamente in contanti o
tramite bonifico bancario.
Sui salari una
risposta alle richieste del governo di innalzarli è giunta martedì scorso da
Keidanren.
“Una crescita nei salari mensili è
importante ma le misure prese dalle aziende dovrebbero andare incontro ai
dipendenti con figli o che assistono parenti rafforzando la loro produttività
che è cruciale in una fase di calo drastico della popolazione attiva” ha
affermato il vicepresidente della confidustria Yasumi Kudo.
Una recente ricerca dell’Istituto di Ricerca del Movimento Operaio (Rodo-Soken)
ha messo in luce come aumenti medi di 25.000 yen al mese porterebbero una
crescita per l’economia nipponica pari a 34.800 miliardi di yen. Un aumento di
questo tipo inciderebbe per il 2,98% degli utili delle aziende.
Lo scorso 16 gennaio in previsione dei prossimi negoziati annuali tra sindacati
ed aziende la necessità di un drastico aumento dei salari era stata posta dal
Presidente di Zenroren Yoshikazu Odagawa.
Sull’immigrazione
il ministro della Giustizia Takashi Yamashita ha annunciato in Camera dei
Rappresentanti, il 23 gennaio scorso, che già dal prossimo mese dovrebbero
partire le assunzioni volte a rinforzare gli uffici locali dell’immigrazione in
previsione del numero consistente di nuovi lavoratori stranieri che giungeranno
nel Paese dopo la riforma della normativa. Il Ministro ha anche reso noto che
saranno avviati corsi di formazione destinati a coloro che dovranno sorvegliare
sui 14 settori industriali per i quali sarà relativamente più semplice assumere
stranieri.
Il governo prevede l’apertura di 100 centri destinati all’assistenza, in più
lingue, dei lavoratori immigrati.
Sentito dal parlamento anche Mizue Shiomi, vicedirettore
dell’Ufficio per la Promozione dell’Educazione del Ministero dell’Istruzione,
il quale – a seguito di uno scandalo sollevato dal quotidiano Mainichi circa la
condizione scolastica sconosciuta di
16.000 bambini stranieri – ha sostenuto che presto sarà costituita
un’equipe per accertare da scuole e comuni quanti siano effettivamente i minori
stranieri che non frequentano le scuole.
La risposta del funzionario arriva dopo l’intervento del parlamentare, oggi
indipendente di destra ed ex Partito dell’Innovazione, Yosei Ide per il quale
la vicenda non può essere lasciata ai comuni ma “va affrontata dall’intera nazione”.
Sui diritti civili una sentenza della Corte Suprema emessa venerdì scorso ha riconosciuto come costituzionale la norma che impone operazioni chirurgiche al fine di ottenere all’anagrafe il cambio di sesso. La causa era stata intentata da Takaito Usui, all’anagrafe una donna della Prefettura di Okayama, che voleva registrarsi come uomo senza effettuare operazioni. La sentenza tuttavia suggerisce la necessità di approfondimenti in sede legislativa in quanto l’attuale norma è in conflitto con la libertà di autodeterminazione.
In politique politicienne si sono svolti la scorsa settimana
diversi incontri tra il Presidente del Partito
Democratico per il Popolo Yuichiro Tamaki e quello del Partito Liberale Ichiro Ozawa nei quali si è definito un piano di fusione dei due gruppi
parlamentari ed in prospettiva dei rispettivi partiti.
Sulle elezioni locali che si terranno il prossimo aprile una proposta unitaria
rivolta all’opposizione è stata lanciata dal Partito Comunista: “le
elezioni di aprile saranno anche una buona occasione per emettere un severo
verdetto contro l’arrogante governo Abe e per la creazione di un’alternativa”
ha affermato il Capo della Segreteria comunista Akira Kasai.
In politica estera la settimana è iniziata con l’annuncio
che Kenji Kanasugi, Direttore Generale dell’Ufficio per gli Affari Asiatici ed
Oceanici del Minsitro degl’Esteri di Tokyo incontrerà Stephen Biegun, rappresentante
speciale del governo USA per la Corea del Nord, al fine di coordinare la
posizione dei rispettivi Paesi in vista dei prossimi vertici RPDC-USA (il prossimo dovrebbe tenersi, con la
presenza di Trump e Kim, a fine febbraio).
Tra due mesi un incontro di coordinamento si terrà tra i due titolari delle
diplomazie: Mike Pompeo per gli Stati Uniti e Taro Kono per il Giappone.
Nel contempo il Sol Levante prosegue uno stretto
pattugliamento volto ad evitare il trasferimento di merci in mare da Paesi
terzi a navi nordcoreane: attività sospette sono state segnalate dalla
Difesa di Tokyo anche lo scorso giovedì.
Nei rapporti con l’altra Corea, quella del Sud,
il Ministero della Difesa di Tokyo ha reso nota una propria versione dei fatti
sull’incidente occorso il mese scorso quando una nave militare della RdC ha
diretto un radar di puntamento contro un velivolo militare nipponico seguendolo
per alcuni minuti.
L’atto rivolto al pattugliatore P-1 della Marina giapponese viene definito dal
comunicato (diffuso in inglese, coreano e giapponese) un “attacco simulato” vietato da un codice internazionale sottoscritto
nel 2014 da 21 nazioni tra le quali Corea e Giappone.
“Profonda amarezza” è stata espressa
invece dal Ministero della Difesa di Seul per la posizione assunta dai
nipponici circa la sospensione di futuri
incontri tra i tecnici delle due difese per accertare l’accaduto.
Negli scorsi giorni altri velivoli
militari nipponici avrebbero volato molto vicino a navi militari sudcoreane
in quella che è stata definita da Seo Wook, Capodirettore dell’Ufficio
Operazioni dello Stato Maggiore Congiunto della Difesa di Seul, una “chiara provocazione” alla quale,
qualora i voli continuassero, la Marina risponderà “in linea con il codice di condotta militare”.
Su quest’ultimo caso di “informazioni non
accurate” ha parlato invece il titolare della Difesa di Tokyo Iwaya il
quale ha ottenuto come risposta la diffusione da parte dei militari sudcoreani
di fotografie attestanti pericolosi avvicinamenti di velivoli nipponici a
naviglio della RdC.
In settimana si è anche tenuto a Davos
un colloquio tra i ministri degli Esteri dei due Paesi, Taro Kono e Kang Kyung
Wha, che è servito unicamente a confermare il clima sempre più teso tra le
due nazioni.
Le schermaglie militari, di per sé poco importanti, alimentano infatti una
tensione scatenatasi da alcune sentenze di tribunali sudcoreani che hanno di
recente condannato alcune aziende nipponiche a risarcire cittadini coreani
ridotti in schiavitù durante l’occupazione coloniale della Penisola.
Su quest’ultimo punto, nonché sulla denuclearizzazione della RPDC, la ministra
Kang ha riconfermato la volontà di Seul ad avere con Tokyo una “relazione orientata al futuro” ed a
proseguire la cooperazione anche militare.
Il 22 gennaio si frattanto tenuto l’atteso colloquio Abe-Putin volto a far avanzare i
colloqui per la firma del trattato di pace russo-nipponico che chiuda
giuridicamente il secondo conflitto mondiale.
Di “atmosfera costruttiva” e di “priorità nei rapporti commerciali” ha
parlato il Presidente russo al termine dell’incontro tenutosi al Cremlino
sottolineando come lo scorso anno il volume complessivo degli scambi sia
cresciuto del 18% raggiungendo i 20 miliardi di dollari mentre gli investimenti
giapponesi in Russia hanno toccato i 2,2 miliardi di dollari.
Di particolare importanza la collaborazione
nel settore dell’energia – che vede Gazprom, Mitsui e Mitsubishi costruire
una parte del gasdotto Sakhalin-2 – ed in quello ferroviario nel quale sempre
più aziende nipponiche stanno utilizzando le linee russe per il trasporto di
merci verso nazioni terze.
Sulla questione delle Curili meridionali è stata ribadita da Putin la volontà
di giungere ad un accordo sulla base della Dichiarazione
nippo-sovietica mentre Abe, il quale pure ha sottolineato gli importanti
risultati economici bilaterali, ha soltanto affermato che la discussione “non sarà semplice”.
Il premier edochiano è poi volato in Svizzera al fine di
partecipare al vertice del World Economic Forum di Davos. In quella sede Abe ha
affermato di voler presentare al prossimo G20 che si terrà ad Osaka in giugno
un piano vincolante per la riduzione
dell’inquinamento da plastiche in mare mentre sui temi economici ha
ribadito la volontà da parte del proprio Paese di riformare il WTO e di difendere ed ampliare gli accordi di libero
commercio recentemente sottoscritti dal Sol Levante con l’Unione Europea e
con alcune nazioni del Pacifico.
“La situazione economica globale sta
gradualmente e moderatamente migliorando” ha detto Abe nel corso del proprio
intervento dichiarandosi però preoccupato per le tensioni commerciali tra USA e
Cina i cui effetti stanno già ricadendo sull’economia nipponica.
In campo scientifico una ricerca portata avanti da un’equipe
dell’Università di Ibaraki ha ipotizzato che entro la fine del secolo il costo dovuto al cambio climatico
potrebbe aggirarsi, globalmente, intorno ai 482 miliardi di dollari.
I danni da alluvioni ed aumento del livello dei mari potrebbero però ridursi
del 60 o 70% mediante la costruzione di strutture da porre nei punti più
critici.
“Gli effetti del cambio climatico
andrebbero considerati nel pianificare le infrastrutture” ha affermato il
capo del team di ricercatori Makoto Tamura.
In economia sono state riviste al rialzo dal Fondo Monetario Internazionale le stime di crescita del Sol Levante per il 2019. L’organismo guidato da Christine Lagarde ha assegnato al Giappone nell’ultima rilevazione, resa nota lunedì scorso, una crescita dell’1,1% per l’anno in corso (+0,2% rispetto alla precedente stima).
In calo le vendite, nell’anno appena trascorso, nei supermercati. Una ricerca dell’Associazione delle Catene di Negozi ha accertato un calo per il 2018 dello 0,2% nelle vendite che rappresenta il terzo anno di dati negativi. Particolarmente in crisi la vendita di abiti che è calata del 5,3% segnando il 27° anno di calo mentre sono cresciute dello 0,4% le vendite di alimentari.
Riviste al ribasso le stime di inflazione da parte della Banca del Giappone. Nel corso del direttivo tenutosi mercoledì scorso il tasso di crescita dei prezzi è stato abbassato di un punto (dallo 0,9 allo 0,8%) per l’anno fiscale 2018 che terminerà a marzo 2019; calo significativo per l’anno fiscale 2019 (dall’1,4% allo 0,9) mentre per il 2020 è stata ipotizzata una crescita dell’1,4 (-0,1 rispetto alla precedente previsione).
Dati poco incoraggianti anche dalla bilancia commerciale: nel 2018 per la prima volta da 3 anni a
questa parte le importazioni di merci hanno superato le esportazioni per
l’equivalente di 11 miliardi di dollari. A causare il deficit l’aumento del
prezzo del petrolio e la crisi tariffaria scatenata dagli Stati Uniti che ha
determinato un calo delle esportazioni nipponiche verso la Cina.
In totale le importazioni sono cresciute rispetto al 2017 del 9,7% (in termini
assoluti 82.690 miliardi di yen) mentre le esportazioni hanno segnato un +4,1%
(81.490 miliardi).
Il deficit più alto per il Sol Levante è stato con la Cina (3.280 miliardi)
mentre nei confronti degli Stati Uniti il surplus è stato di 6.450 miliardi con
un significativo calo rispetto al 2017 causato da un calo delle esportazioni di
automobili e da una crescita nell’acquisto di aeroplani.
Nei confronti dell’UE il deficit nipponico è stato di 487,5 miliardi di yen.
Nel settore automobilistico Toyota e Parasonic potrebbero
avviare per il 2020 una joint venture per la produzione di batterie per veicoli
elettrici. Secondo quanto dichiarato dai vertici delle due aziende la joint
venture sarà posseduta da Toyota per il 51%. Le due aziende collaborano dal
2017 nella produzione di batterie per auto.
I componenti saranno prodotti negli impianti Parasonic di Hyogo e Dalian (Cina)
e 3.500 dipendenti delle due aziende saranno assunti dalla nuova società.
Lo scorso anno Parasonic ha detenuto il 14,6% del mercato mondiale delle batterie
per auto mentre migliore è stata la performance della cinese Contemporary
Amperex Technology, sua principale concorrente. Stando ad una ricerca condotta
da Fuji Keizai le auto elettriche dovrebbero superare gli 11 milioni nel 2035.
In Nissan negata
nuovamente la libertà su cauzione per l’ex amministratore Carlos Ghosn mentre
appare sempre più prossimo un vertice ministeriale franco-nipponico per
discutere del futuro dell’alleanza che tiene insieme l’azienda giapponese con
la francese Renault.
Proprio il titolare delle Finanze di Parigi, Bruno Le Maire, ha annunciato che
lo scorso mercoledì Ghosn ha rassegnato le proprie dimissioni anche dal vertice
dell’azienda francese. Il giorno seguente il consiglio di amministrazione della
società ha nominato Jean-Dominique Sanard come presidente e Thierry Bollore
come amministratore delegato.
“Il primo passo che il nuovo presidente
di Renault deve compiere è quello di rinforzare l’alleanza perché ciò è
nell’interesse di Francia e Giappone” ha dichiarato Le Maire confermando
quindi la volontà da parte francese di proseguire la permanenza dell’azienda
francese nel gruppo.
Da Nissan Hiroto Saikawa ha dato il benvenuto ai nuovi vertici della consociata
affermando che questo “è il primo passo
per voltare pagina nell’alleanza”.
Sulla grave crisi che sta attraversando il gruppo lo scorso venerdì si è tenuto
un colloquio telefonico tra Abe ed il Presidente francese Macron.
In casa Subaru è stata sospesa la produzione nell’impianto di Ota (Prefettura di Gunma) per problemi connessi a componenti elettrici dello sterzo. Circa 20.000 veicoli potrebbero essere richiamati. Dal 2017 la società è stata costretta a richiamare a causa di controlli inadeguati circa 530.000 veicoli. Per il 2019 Subaru prevede un calo della produzione in patria di circa il 2% per un totale di 650.000 auto.
Nelle comunicazioni il Ministero competente ha tirato le orecchie a SoftBank dopo i problemi nella copertura del servizio mobile occorsi lo scorso mese quando 30.600.000 clienti hanno subito uno stop ai servizi durato oltre 4 ore.
Sempre in tale ambito, come promesso nelle scorse settimane,
l’antitrust nipponica ha ufficialmente comunicato l’inizio di un’indagine sui giganti dell’IT per
accertare abusi da posizione dominante che escludono le aziende giapponesi
dalla possibilità di fare affari sul web.
“Cercheremo di capire le attuali
condizioni delle transazioni e prenderemo alcune misure se saranno rilevati
problemi inerenti la libera concorrenza” ha dichiarato lo scorso 23 gennaio
il Segretario Generale dell’ente Akinori Yamada.
Tra le aziende che già lo scorso dicembre, quando l’antitrust presentò un
proprio rapporto al Ministero della Comunicazioni, erano finite sotto indagine
per pratiche definite “opache” vi sono Google, Amazon, Apple e Facebook.
Stop parziale per Yamato Home Convenience, azienda posseduta da Yamato Holding: principale società postale privata del Gaippone. Tutte le 123 sedi dell’azienda dovranno fermare i loro veicoli per 10 giorni su disposizione del Ministero dei Trasporti come sanzione per lo scandalo venuto alla luce nel 2018 quando la società ammise di aver calcolato in eccesso, a partire dal 2016, molte tariffe di spedizione incamerando 1,7 miliardi di ingiusti profitti da 2.640 clienti.
Per quanto concerne la protezione
dei dati personali un tavolo consultivo del governo ha elaborato la scorsa
settimana una bozza di modifica della normativa che regola quell’aspetto nelle
telecomunicazioni proponendo l’adesione delle aziende straniere alle stesse
regole cui debbono sottostare le aziende nipponiche.
Di segno opposto una misura che potrebbe approdare nel corso della prossima
sessione ordinaria della Dieta e che concerne gli operatori elettrici: i
conservatori sarebbero infatti intenzionati a consentire la vendita da parte
delle compagnie dei dati concernenti i consumi dei propri clienti.
Sempre nell’energia dovrebbe riprendere a breve l’importazione di petrolio iraniano, nonostante le sanzioni USA, da parte delle compagnie del Sol Elvante a partire da quelle del gigante JXTG Holding e di Showa Shell le cui navi sarebbero già in partenza per i porti persiani.
Hitachi ha, nel contempo, annunciato la volontà di ritirarsi dalla produzione di piccole pale eoliche a fronte della scarsa domanda nel Sol Levante e della concorrenza tedesca di Siemens AG. La società prevede comunque di continuare l’assistenza tecnica sulle pale già installate e di acquistarne già fatte dalla società partner, anch’essa tedesca, Enercon. Negli stessi giorni la società ha annunciato la prossima rimozione di Ansaldo dal mercato azionario italiano avendo superato il possesso del 95% delle azioni dell’ex società di Finmeccanica.
In casa Pioneer è stata approvata lo scorso venerdì l’iniezione di capitale (102 miliardi di yen) proveniente dal fondo, con base ad Hong Kong, Baring Private Equity Asia che diventerà proprietario della società ufficialmente entro marzo. La società, da tempo in crisi, ha annunciato circa 3.000 licenziamenti (il 15% della sua forza-lavoro attuale).
Acquisizioni all’estero per Dai-ichi Life Holdings, la compagnia assicurativa ha annunciato che la propria filiale negli USA acquisterà la statunitense Great-West Life & Annuity Insurance per 1,2 miliardi di dollari. Per la società edochiana è la quarta acquisizione dal 2015 di compagnie assicurative statunitensi dopo quelle già completate di Genworth Financial, di United States Warranty e di Liberty Life Assurance Company.
Acquisizioni anche per Nomura Holding la quale ha annunciato
che acquisterà insieme al fondo d’investimento Carlyle Group il marchio di
birra okinawense Orion ed il resort amministrato dallo stesso.
Sempre nella birra il colosso mondiale Asahi
sta per finalizzare l’acquisto dei diritti di utilizzo del marchio nonché delle
strutture (compreso l’impianto storico di Chiswick dove la ditta ha sede dal
1845) della britannica Fuller Smith & Turner per 250 milioni di sterline.
A Tokyo lo scorso mercoledì il governo della Prefettura ha ufficialmente presentato un proprio progetto per la trasformazione di parte dell’ex mercato del pesce di Tsukiji in un centro per conferenze e congressi al termine delle Olimpiadi del 2020 quando invece il sito sarà impiegato come punto di raccolta per atleti.
Nelle infrastrutture debutterà
per i Giochi Olimpici del 2020 un nuovo modello di treno a sospensione
magnetica che opererà sulla linea Tokyo-Osaka: ad annunciarlo le Ferrovie
del Giappone Centrale che gestiscono la tratta. Il costo totale dei nuovi 40
treni che la società acquisterà è di 240 miliardi di yen.
Sempre in tale ambito le Ferrovie di Hokkaido e la Tokyu Corporation sono in
trattative per il debutto entro l’inizio del 2020 di un treno di lusso
destinato ad incrementare l’offerta turistica.
Tokyu, società che opera anche a Kanagawa, ha sviluppato nel 2017 un treno di
lusso ad otto carrozze operante nella tratta tra Yokohama e Izukyu Shimoda.
Frattanto a New York numerose agenzie di viaggio nipponiche hanno preso parte
al New York Times Travel Show, fiera specialistica degli operatori che ha
aperto i battenti lo scorso venerdì.
“Vogliamo promuovere le regioni meno
conosciute” ha dichiarato Keiko Matsuura, portavoce dell’Organizzazione
Nazionale del Turismo.
Nell’istruzione è stato deciso il taglio dei trasferimenti per l’Università Medica di Tokyo come
punizione per i numerosi casi di discriminazione a danno delle aspiranti
studentesse di sesso femminile. Ad annunciare la misura il ministro
responsabile Masahiko Shibayama. Nel 2017 l’istituzione universitaria aveva
ricevuto 2,3 miliardi di yen da parte dell’ente paragovernativo Società per la
Promozione ed il Mutuo Aiuto delle Scuole Private del Giappone.
Sempre in tale ambito il Consiglio Centrale per l’Educazione ha presentato al
ministro una proposta volta ad introdurre un tetto agli straordinari dei docenti di 45 ore al mese.
Il Consiglio ha proposto di conteggiare tra le ore lavorate alcune attività
extracurriculari (per altro per legge non pagate) nonché di ridurre, per circa
120 ore l’anno, il lavoro amministrativo a carico dei docenti assumendo
impiegati.
Un ricerca nel 2016 mostrò come il 60% dei docenti delle scuole medie inferiori
ed il 30% di quelli delle elementari effettuassero oltre 80 ore di
straordinario al mese.
Frattanto sono sempre
di più gli studenti universitari costretti ad indebitarsi al fine di completare
il proprio percorso di studi. Stando ai dati dell’Organizzazione per i
Servizi agli Studenti, un’agenzia che fornisce servizi amministrativi, tra il
2012 ed il 2016 7.633 studenti hanno ottenuto la cancellazione dei debiti
contratti per studiare dopo essere rimasti letteralmente sul lastrico.
“La priorità del governo è quella di
acquistare armi dagli Stati Uniti e conta di più del diritto a vivere delle
persone” ha detto Hae Bong Shin, docente universitario e responsabile della
ONG Human Rights Now.
In media le tasse di iscrizione e di frequenza del primo anno di università
ammontano a 1,26 milioni di yen per gli studenti delle facoltà umanistiche che
studiano vicino casa e possono raggiungere i 3,15 milioni di yen per quanti
studiano medicina o farmacia lontano dalla propria residenza.
In ambito militare prosegue il contrasto dell’opposizione alla costruzione della nuova base militare
di Okinawa. La scorsa settimana il Presidente del PDP Yuichiro Tamaki ha
incontrato a Naha il Governatore della Prefettura meridionale Denny Tamaki
affermando che “il non riconoscimento
della sovranità giapponese rappresenta un grande problema”.
Il leader del PDP ha anche presentato all’omonimo Governatore il piano
elaborato dal proprio partito per rivedere l’accordo nippo-statunitense del
1996 che ha dato il via alla ricollocazione della base da Ginowan a Nago ed
affermato la necessità di sospendere i lavori di interramento di una parte
della baia di Henoko.
In chiusura proseguono in Francia le indagini volte ad accertare se vi sia stata corruzione nel processo
che ha portato all’assegnazione delle Olimpiadi 2020 a Tokyo. Sotto la
lente degli investigatori è finita in settimana il colosso della pubblicità
Dentsu, la quale gestirà la raccolta pubblicitaria dei prossimi Giochi Olimpici
in virtù di un contratto in essere dal 2013 con il Comitato Olimpico nipponico.
La società avrebbe legami con Papa Massata Diack e con il padre, Lamine Diack,
ex delegato per il Senegal nel Comitato Olimpico Internazionale ed ex delegato
IAAF, i quali sarebbero stati corrotti con denaro, proveniente dalla società
con base a Singapore Black Tidings.
Dentsu, pur non entrando nei dettagli (allo stato attuale anche il Presidente
del Comitato Olimpico Giapponese Takeda non ha ricevuto accuse formali) ha
smentito il coinvolgimento in attività illegali spiegando che la cooperazione
con IAAF, in piedi dal 2001, riguarda unicamente attività di marketing e
raccolta pubblicitaria.
“Abbiamo un contratto con IAAF e quindi
può accadere di incontrare dirigenti IAAF per questioni legate agli affari”
ha spiegato alla stampa il portavoce di Dentsu Shusaku Kannan rispondendo ad
una domanda circa i rapporti con i Diack.
A Tokyo il gruppo assembleare del Partito Comunista ha ufficialmente richiesto
che anche la Prefettura Metropolitana avvii un’indagine sul caso.
(con informazioni di imf.org; kremlin.ru; mofa.go.kr; mod.go.jp; yna.co.kr; hitachi.com; subaru-global.com; dai-ichi-life-hd.com; cdp-japan.jp; mainichi.jp)
Immagine di BlackRiver (dettaglio) liberamente ripresa da commons.wikimedia.org
Ha collaborato con gctoscana.eu occupandosi di Esteri.